RECENSIONE: NON SONO UNA SIGNORA DI ANNA PREMOLI
Prezzo: 9,90 € | Ebook: 5,99 € |
Data di pubblicazione: 28 ottobre 2021
Audrey è una scrittrice newyorchese bella, intelligente e
diretta. Se nel lavoro scrive romanzi erotici di successo, nella vita privata
non trova un uomo decente che la soddisfi: non cerca l’amore, non è incline a
lasciarsi andare al romanticismo, ma vuole solo divertirsi.
Matt è sicuramente l’uomo più sbagliato per lei, e forse
proprio per questo non fanno che girarsi attorno e attrarsi come calamite.
Le loro vite stanno per essere sconvolte?
Non avevo mai letto un romanzo chick-lit, e penso anche che questo
sarà l’ultimo. Non perché non sia bello o ben scritto, ma perché non è un
genere che fa per me; in ogni caso, non avendo metri di paragone, non me la
sento di bocciarlo in assoluto. In generale è scorrevole, frizzante, moderno,
ha una buona scelta delle parole, anche se a tratti un po’ eccessivo e
ridondante nelle descrizioni. Se nella prima metà è superficiale e sciapo, quasi
preparatorio possiamo dire, poi cambia e si fa più profondo e introduce
temi intensi che forniscono interessanti spunti di riflessione: trasgressione,
giudizio e pregiudizio, tabù, amore, amicizia, capacità di tornare sui propri
passi per cambiare idea.
Occorre conoscere le persone prima di esprimere giudizi, è
necessario capirle.
Audrey
inizialmente è fastidiosa e un po’ troppo autocelebrativa e cinica per i miei
gusti: bella, intelligente, bel corpo, begli occhi, sexy, intelligente,
ironica, divertente… TROPPO! Sembra che tutti gli uomini siano da buttare e i
suoi standard sono un po’ troppo elevati.
Matt per
contro è dolce, bellissimo, sincero, intelligente, ha un bel sedere, …
PERFETTO!
Insomma, due così non potevano che incontrarsi.
In realtà entrambi compiono un importante percorso di
maturazione ed è interessante vederli crescere e ammorbidire le proprie
convinzioni, smussando gli angoli e allargando gli orizzonti del pensiero.
La storia è raccontata in prima persona, a capitoli
irregolarmente alternati tra Audrey e Matt: la trama si sviluppa così
attraverso la narrazione dei due protagonisti, dei loro punti di vista e delle
loro emozioni. Essi raccontano senza sovrapporsi e si fanno scoprire pagina
dopo pagina.
I dialoghi però sono costruiti e improbabili: le parole sono
troppo ricercate, anche nelle conversazioni informali e tra amici, peccato, e
l’uso del discorso indiretto è esagerato: avrei preferito lasciare più spazio
ai discorsi, lo avrebbe alleggerito. Lo stesso vale per l’inesistente uso di show-don’t-tell
che avrebbero contribuito a semplificare e sfoltire qualche pagina. Qualche
refuso è presente, ma non disturba la lettura.
A dispetto di quello che potrebbe sembrare, il sesso è
presente ma non è certo esplicito, anzi: prevale sicuramente il lato romantico,
la Premoli dà giusto qualche spunto ma non scende in dettagli, lasciando molto
all’immaginazione del lettore.
In definitiva è piuttosto prevedibile e per me che sono
praticamente una thriller-addicted, quando capisco subito come andrà a finire
la storia, essa perde mordente e mi annoio un po’. Tuttavia, è bello ogni tanto
uscire dalla propria confort-zone ed esplorare orizzonti nuovi.
“Non sono una signora” conclude il ciclo dei romanzi delle
scrittrici newyorchesi. Anna Premoli ha indubbiamente un bello stile, e ogni
tanto mettere in stand-by assassini e omicidi e sognare con una bella storia
romantica non è poi così male!
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