RECENSIONE: SARO' BREVE DI FRANCESCO MUZZOPAPPA
Data di pubblicazione: 21 giugno 2022
Questo romanzo mi è capitato tra le
mani per caso, in biblioteca, dove ero andata per prendere in prestito un altro
libro. Mentre aspettavo che l’impiegato mi consegnasse ciò che avevo prenotato,
mi sono guardata attorno come faccio sempre e lo sguardo mi ci è letteralmente
inciampato.
Avevo già
letto altro di Francesco Muzzopappa e qualcosa abbiamo già recensito qui sul
blog, e siccome gli altri suoi lavori mi sono piaciuti, beh, mi è venuta voglia
di leggerlo.
E non me ne
sono pentita.
Lo stile è
quello cui ci ha abituati: ironico, tagliente e dissacrante, a tratti
irreverente, un “politically uncorrect” divertente da leggere tutto d’un fiato!
Utilizza questo linguaggio particolare ricco di figure retoriche e perifrasi
impattanti, con una scrittura molto visiva che rende reali e concrete immagini normalmente
astratte o irreali, accostando concetti distanti per contesto o significato.
Un personaggio,
Ennio Rovere, che si rivela poco a poco e soltanto tramite ricordi e azioni: lo
conosciamo dal modo in cui ricostruisce la sua vita attraverso il rapporto con
le persone che ne hanno fatto parte e a cui decide cosa e quanto lasciare in
questo bizzarro testamento. La sua condizione irreversibile di defunto lo rende
sincero ed elimina ogni paura delle conseguenze: quanto sarebbe bello – e utile
– poterlo fare davvero? Dire ciò che abbiamo in testa e nel cuore, senza
soppesare sempre le parole. Ha un chè di liberatorio, ed Ennio lo vive proprio
così, come una liberazione, un modo per alleggerirsi e sfogarsi. Non risparmia
nessuno, con più o meno severità ne ha per tutti, senza filtri: di ognuno presenta
pregi e difetti, senza sconti, raccontando ricordi e aneddoti che arricchiscono
il personaggio.
Un espediente
narrativo intelligente: la lettera come mezzo per raccontare e raccontarsi.
Ennio infatti si rivolge direttamente alle persone cui la dedica: sua moglie,
ognuno dei suoi figli, altre donne che ha amato, la governante, il genero, l’autista…
Ognuno ha lasciato un segno più o meno positivo, più o meno importante e merita
la giusta ricompensa.
Una storia
sicuramente surreale ma allo stesso tempo vera, dolceamara, perché la comicità
è affiancata all’analisi dei rapporti umani, delle relazioni familiari, che non
sono sempre idilliache e che invece spesso sono inquinate da interessi e
scontri.
Muzzopappa
pone l’accento sull’importanza di seguire i propri sogni: è necessario avere
consapevolezza delle proprie capacità e farle fruttare, ma anche dei propri
limiti. Contrappone gli affetti al denaro e racconta amicizia, amore, affetto,
rispetto, dolore, errori e capacità di porvi rimedio. Non ha paura della morte, la accetta con dignità e senza tragedie, con la consapevolezza e la serenità di una vita piena e soddisfacente.
Sembra uno
di quei romanzi leggeri adatti alla lettura sotto l’ombrellone, ma non è
soltanto spensierato e divertente, cela in sé infatti anche considerazioni profonde
e riflessioni vivide e attuali.
Promosso a pieni voti e naturalmente consigliato!!
Commenti
Posta un commento