Recensione: Hell Bell, portale per l'inferno di Leigh Bardugo
PORTALE PER L'INFERNO
Pagine: 456 | Genere: Fantasy YA|
Editore: Mondadori | Data di pubblicazione: 10 Gennaio
Trama
Trovare un portale per il mondo sotterraneo e rubare un'anima dall'inferno. Un piano semplice, se non fosse che le persone che compiono questo particolare viaggio raramente tornano indietro. Ma Galaxy "Alex" Stern è determinata a liberare Darlington, anche se questo le costerà il futuro alla Lethe e a Yale. Impossibilitate a tentare un salvataggio perché non possono accedere alle risorse della Nona Casa, Alex e Pamela Dawes, l'assistente di ricerca, mettono quindi insieme una squadra di dubbi alleati per salvare il "gentiluomo della Lethe". Insieme, dovranno navigare in un labirinto di testi arcani e artefatti bizzarri per scoprire i segreti più gelosamente custoditi dalla società, infrangendo ogni regola. Ma quando i membri della facoltà iniziano a morire, Alex sa che non si tratta di semplici incidenti. Qualcosa di letale è all'opera a New Haven e, se vuole sopravvivere, dovrà fare i conti con i fantasmi del suo passato e con l'oscurità insita nelle mura dell'università. Denso di storia e ricco di colpi di scena nello stile di Bardugo, Hell Bent dà vita a un mondo intricato e indimenticabile, pieno di magia, violenza e mostri fin troppo reali.
IL MIO PENSIERO SUL LIBRO
La Bardugo torna in libreria con il seguito de La nona casa, un fantasy dalle tinte dark e con una storia che riesce a tenere il lettore incollato alle pagine dall’inizio alla fine.
Son passati più di due anni dall’uscita del primo volume di questa trilogia e ammetto che ho faticato molto a ricordare cosa era accaduto in La nona casa, purtroppo l’autrice si è presa molto tempo per scrivere e far uscire Hell Bent, il portale per l’inferno e purtroppo non ha ancora iniziato quello che sarà il terzo e ultimo libro.
Lo scopo finale dei protagonisti è quello di salvare Darlington dall’Inferno e per farlo dovrano fare un viaggio che in passato per altri intrepidi avventurieri si è rilevato essere di sola andata e già questo non promette bene, ma nello steso tempo da alla storia quella marcia in più che la rende interessante.
Nonostante la lunga attesa e la consapevolezza che bisognerà attendere non si sa quanto per scoprirne la fine Hell Bent è un libro che va assolutamente letto, forse inizia un pochino lentamente, ma riesce comunque a incuriosire il lettore, che subito si cala nella storia e ne diventa quasi parte.
Il ritmo narrativo non è lineare, ha i perfetti alti e bassi che impediscono di annoiarsi, perché quando sembra che la storia stia avendo un calo ecco che subito si riprende, con colpi di scena e momenti davvero appassionanti.
Parlare di questo libro senza fare spoiler è quasi impossibile, poso solo dire che lo stile della Bardugo è come un fiume in piena che travolte il lettore, trascinandolo verso la fine e lasciandolo spesso senza fiato, uno stile unico, chiaro, scorrevole, con una narrazione a tratti complessa, con dei protagonisti ben delineati e un’ambientazione studiata nel minimo dettaglio.
Come ho detto i protagonisti son ben caratterizzati, ognuno ha tratti peculiari e nessuno di loro è inutile, superfluo o di troppo. Personalmente non saprei dire quale sia il mio preferito, di certo Alex è quella che mi ha colpito maggiormente perché non è perfetta, ma è adatta per essere una vera eroina, pur essendo un’assassina.
L’ambientazione è ben strutturata, la Bardugo descrive ogni luogo con cura, minuziosamente dando al lettore la possibilità di immaginare ogni cosa. Il luoghi in cui è ambientato Hell Bent sono luoghi reali, che ognuno di noi ha sentito nominare o visto, ma qui sono più oscuri, magici e misteriosi.
Per finire vorrei aggiungere che anche se non c’è una parte romance la Bardugo fa capire con il dialoghi e le descrizioni di Alex e Darlington che tra loro vi è qualcosa e spero che nel terzo libro questa parte venga sviluppata maggiormente.
Abbiamo atteso davvero tanto per questo nuovo libro, ma ne è davvero valsa la pena!
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