RECENSIONE: IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE DI ROBERTO CENTAZZO
Prezzo: 16,00 € | Ebook: 6,99 € |
Data di pubblicazione: 10 febbraio 2023
Quando alla radio l'oroscopo del mattino preannuncia un incontro inaspettato nel corso della giornata, Ferruccio Pammattone si fa una grassa risata: non crede a certe cose. Ma poco dopo deve ricredersi. Perché sulle scale della Questura fa davvero un incontro che gli riporta dolorosamente alla memoria una difficile indagine di quindici anni prima, condotta insieme agli inseparabili amici Luc Santoro ed Eugenio Mignogna. Era il novembre 2003. In una Genova bersagliata da un feroce maltempo, i tre poliziotti si erano trovati di fronte a un caso molto delicato di abusi e mangerie, che coinvolgeva poliziotti, superiori e autorità all'apparenza irreprensibili. Muovendosi in un vero e proprio campo minato, avevano pure rischiato di perdere il posto. Ma forse quell'incontro preannunciato dalle stelle non è affatto fortuito… forse è il seme di una nuova indagine per i tre ormai in pensione, che tutti definiscono affettuosamente la Squadra speciale Minestrina. Ancora una volta Roberto Centazzo affronta un argomento complesso, quello della corruzione all'interno delle Forze dell'ordine, e lo fa senza rinunciare alla leggerezza di una commedia gialla sapientemente architettata e sempre capace di strappare un sorriso.
Un nuovo capitolo – il sesto – per la “Squadra speciale Minestrina”,
come si definiscono i tre componenti, Kukident, Maalox e Semolino, non senza
autoironia e consapevolezza. Tre poliziotti della Mobile in pensione
che, però, i pensionati non li sanno fare, perché si annoiano e cercano sempre spunto
per una nuova avventura.
Due diversi piani temporali: il presente e, al suo interno,
un corposo flashback che spiega gli antefatti, narrando una grossa indagine
seguita insieme quindici anni prima e nata dal nulla, da un piccolo sospetto.
Non ho letto i precedenti, ma devo dire che questo non mi ha creato difficoltà
e sono riuscita a seguire la storia comunque.
Scorrevole, ben scritto e intrigante, dallo stile pulito, ironico
e lineare, si fa leggere molto volentieri, pur senza omicidio, assassini e
altre brutture che popolano gialli e thriller: temi centrali dell’opera, al contrario,
sono la corruzione e il sistema delle raccomandazioni, che si insinuano in
diversi ambienti e a diversi gradi. Pammattone, Santoro e Mignogna lottano per
combatterli, imbattendosi così in qualcosa più grande di loro, non senza
conseguenze sui rapporti coi colleghi. Secondo Centazzo, che sicuramente se ne
intende, occorrerebbero cambiamenti radicali in certi ambienti per estirpare il
marcio che c’è sotto. Tutti sanno, nessuno parla. Il silenzio dilaga e pesa, chi
si ribella a questo sistema corrotto resta isolato e vittima di vendetta e dispetti,
di “carognate”.
L’indagine è ben condotta, intrigante e intelligente, basata
sul ragionamento e la logica, molto meno sugli strumenti e la tecnologia.
I personaggi ben caratterizzati, Pammattone è facile da
amare, nonostante la fisicità imponente da giocatore di rugby e l’apparenza
rude, è risoluto ma non cattivo, in grado di tener testa a colleghi e
superiori, anche grazie alla possibilità viaggiare a testa alta per la solida integrità
morale.
Bello il rapporto tra i tre protagonisti, la loro amicizia leale
e di lunga data, il mondo in cui la affrontano senza tabù né disagio.
I dialoghi, tuttavia, sono un po’ improbabili e poco
realistici, ma le espressioni dialettali (sempre tradotte in nota a piè di
pagina) lo rendono più vero e reale, dandogli un sapore autentico. Genova non è
molto nominata, solo quel tanto che basta a lasciar trasparire quanto ami e conosca
la città.
“In una città che si teneva aggrappata alle colline per non
scivolare nel mare”
“Hai presente uno scalatore? Ogni tanto pianta un chiodo e a
quello assicura la cima. Bisogna fare altrettanto con i ricordi. Sono i nostri
puntelli, gli appigli ai quali ancorarci. Anche se sono pochi, anche se sono distanti
nel tempo, bastano a farci capire che la vita è bella. E a non precipitare”
Roberto Centazzo alterna una narrazione intrisa di rassegnazione,
amarezza, sconforto a un’altra più serena e consapevole, secondo cui si può invecchiare
senza veri rimpianti, ma con serenità: la vita continua, bisogna restare al
passo, ci sono sempre nuove occasioni, nuove esperienze, nuove avventure. Basta
saperle cogliere ed essere pronti. Insomma: “il meglio deve ancora venire”!
Una piacevole scoperta, cari lettori. Ironico e spassoso. Vale la pena affrontarne la lettura per passare qualche ora in compagnia della Squadra speciale Minestrina!
Abbiamo già parlato di questo autore. Se siete curiosi leggete qui.
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