Recensione: Zendar di Laura Fiamenghi
Trama
Ashka è un’Ancella dell’Imperatrice e non ha mai potuto essere se stessa sotto il velo che indossa. Zarek è un guerriero, il principe degli Zendar, servo di un tiranno spietato. Due anime affini che si incontrano quando non dovrebbero. Due individui legati da una passione dirompente che faranno di tutto per combattere un destino insolito e crudele. Riuscirà il loro amore a fiorire in un mondo arido governato da leggi spietate?
Ho avuto il piacere di scoprire Laura Fiamenghi durante il FRI di Milano e di conoscerla meglio al Salone del Libro. Sono rimasta affascinata non solo dai suoi romanzi, ma anche dalla sua personalità: autentica, intensa e appassionata, proprio come le sue storie.
Zendar è un romance distopico ambientato in un futuro remoto e devastato, dove la Terra, così come la conosciamo, non esiste più. La tecnologia e il nucleare hanno distrutto tutto, dando vita a un’era post-apocalittica chiamata la Caduta. In questo nuovo mondo sopravvivono ancora gli umani, ma accanto a loro si è evoluta una nuova specie: gli Zendar, frutto delle mutazioni causate dalle radiazioni. Le conseguenze della Caduta non si limitano però solo alle mutazioni genetiche: le donne sono ormai una minoranza, tre ogni dieci uomini, l'acqua è un bene raro e prezioso, e il mondo è diventato un vasto deserto, interrotto solo da oasi controllate dagli Zendar.
Adoro la fantascienza e la nerd che è in me non può non amare i mondi distopici e futuristici. In molti aspetti, Zendar mi ha ricordato Dune di Herbert: c’è lo stesso senso di desolazione, lo stesso richiamo al potere che deriva dal controllo delle risorse, lo stesso intreccio di politica, sopravvivenza e destino.
Una delle cose che più ho apprezzato è che, pur essendo una storia d’amore, Zendar offre molto di più: un mondo costruito con attenzione, personaggi sfaccettati e relazioni complesse. Alcuni sono ambigui, come Craven; altri freddi e spietati, come l’Imperatrice di Guardiara o il Re degli Zendar; altri ancora dolci e ribelli, come la principessa Elara.
Ma ciò che rende il romanzo davvero coinvolgente è il legame tra i due protagonisti: Zarek, affascinante e misterioso Zendar, e Ashka, un’ancella umana altrettanto bella quanto determinata. Entrambi si muovono in un sistema che li opprime, costretti a obbedire ai rispettivi sovrani e a piegarsi a regole che li privano della libertà. E proprio questa condizione condivisa li rende simili, li avvicina, li lega in un modo profondo e potente.
Laura Fiamenghi ha creato due protagonisti ben delineati, con caratteristiche precise e identità forti. Entrambi portano con sé segreti, traumi e insoddisfazioni che li rendono autentici, reali. È facile empatizzare con loro, tifare per loro, soffrire con loro.
I primi capitoli introducono il lettore in questo nuovo mondo, spiegano le nuove gerarchie, le razze e i pericoli del deserto. Ma man mano che si prosegue, si entra nel cuore della storia: i personaggi prendono vita, le dinamiche si fanno più complesse e si viene risucchiati in una trama ricca di tensione, emozione e desiderio.
La scrittura di Laura Fiamenghi è scorrevole e piacevole, lo stile diretto ma evocativo. Il romanzo si legge in pochissimo tempo, tutto d’un fiato, e lascia con il desiderio di saperne di più, di scoprire cosa accadrà dopo. Una lettura avvincente, intensa e assolutamente consigliata per chi ama le storie d’amore con un’anima sci-fi.
Zendar è un romanzo che va oltre il semplice romance. È un’avventura sensoriale, un viaggio in un futuro brutale e affascinante, in cui l’amore diventa ribellione e la passione, un modo per affermare la propria umanità.
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