Recensione : Delitto al cimitero inglese di Max e Francesco Morini
DELITTO AL CIMITERO INGLESE
di Max e Francesco Morini
Trama Roma, è gennaio, piove e fa freddo: Misericordia e Fango, impegnati in una presentazione nella loro libreria, ricevono una visita a sorpresa dell’ispettore Ceratti. Poche ore prima, infatti, nel Cimitero Acattolico della Piramide è stato trovato il cadavere di una donna di mezza età, pugnalata alla schiena davanti alla tomba del grande poeta inglese John Keats. Si tratta di Agatha Bloomfield, ricca ereditiera, anche lei inglese, residente a Roma da molti anni. All’inquietante particolare della tomba di Keats, nel corso delle indagini se ne aggiunge subito un altro: la donna abitava a Borgo Pio nello stesso appartamento dove due secoli prima aveva vissuto Giovan Battista Bugatti, in arte Mastro Titta, il famoso “Boia de Roma”. E non solo, perché la vittima era anche ossessionata dalla figura di Lord George Byron, il poeta “maledetto” del Romanticismo inglese, morto giovanissimo proprio come i suoi colleghi Keats e Shelley sepolti entrambi al Cimitero della Piramide, detto anche per questo “degli Inglesi”. Ceratti, ovviamente, anche questa volta chiede aiuto a Misericordia e Fango per fare luce sull’omicidio, anche perché, giorno dopo giorno, la trama di indizi, sospetti e sospettati diventerà sempre più fitta e inestricabile. Misericordia si ritroverà così a scavare nei misteri della Roma ottocentesca e buia del Papa Re e aiutato come sempre da Fango (e questa volta, sorprendentemente, anche dalle “Statue parlanti” della città) il libraio-detective scoprirà gli inquietanti legami tra l’omicidio della Bloomfield, il breve ma intenso soggiorno di Byron a Roma nel maggio del 1817 e Mastro Titta, fino ad arrivare, anche questa volta, all’incredibile sbroglio della matassa.
IL MIO PENSIERO SUL LIBRO
Cari Colorlettori,
dopo tempo torno a parlarvi dei fratelli Morini e del loro ultimo libro.
Ritroviamo i protagonisti Misericordia e Fango alle prese con la storica libreria di nicchia, coinvolti nuovamente nelle indagini dell'ispettore Ceratti.
Una peculiarità degli autori è di ambientare i loro romanzi nella città eterna di Roma con riferimenti e coinvolgimenti di autori e compositori famosi, personalità del passato che hanno letteralmente fatto la storia e che tutti conosciamo.
In questo libro la personalità di spicco attorno a cui ruota il tutto è Lord Byron e il suo incontro scioccante con Giovan Battista Bugatti, in arte Mastro Titta, il famoso “Boia de Roma”.
La ricca ereditiera Agatha Bloomfield sarà uccisa presso il cimitero inglese davanti alla tomba di Keats e una serie di indizi porteranno le indagini verso il mondo dell'antiquariato e del suo non proprio limpido "sottobosco".
Seguiranno varie piste e varie ipotesi , per un breve momento non riusciranno a capire da che parte cominciare, a chi credere e dove indagare, ma è chiaro che la scia dei soldi una volta tanto non sarà quella giusta da seguire.
Misericordia con la sua sagacia riuscirà a unire i vari pezzi dell' intricato puzzle ed arrivare alla verità lasciando, ancora, Fango incantato ed allo stesso tempo incredulo di non riuscire ad essere perspicace come il suo capo.
Il lettore sarà accompagnato in giro per la città eterna scoprendo in essa innumerevoli tesori e segreti e sarà perfetta come scenario per le complesse ed articolate trame degli autori.
Impossibile non essere coinvolti e apprezzare i colpi di scena , gli intrighi e i riferimenti storici inseriti ad arte.
Ciò che ogni volta mi affascina è la cura per i dettagli e l'accuratezza delle informazioni che troviamo nei loro romanzi, la caratterizzazione dei personaggi abituali , che abbiamo imparato a conoscere, ed un corollario di personaggi secondari che rendono il tutto credibile e verosimile.
Anche questa volta il libro è entrato di diritto nella mia biblioteca dei thriller ben congeniati con trame intricate ed originali, lo si legge tutto d'un fiato e come sempre resto in attesa del prossimo.









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