Recensione: Il mistero degli spiriti di C.S. Poe
Trama
"Il mistero degli spiriti" ci regala un altro tassello avvincente della serie giallo-poliziesca con protagonisti Sebastian Snow, l'antiquario delle stranezze, e Calvin Winter, il marito poliziotto. Sebbene non sia il primo volume della serie, l’autrice dimostra grande abilità nel renderlo accessibile anche a chi vi si accosta per la prima volta, dosando con intelligenza i riferimenti agli episodi precedenti.
La vicenda si apre con un delitto inquietante: una sedicente medium viene trovata morta in circostanze misteriose. Accanto al corpo, un oggetto antico e sinistro — lo spiritoscopio — strumento realmente esistito e utilizzato nei secoli durante presunti riti spiritici. È a questo punto che entra in scena Sebastian, antiquario dallo spirito curioso e dall’olfatto fin troppo allenato per i guai, chiamato dalla polizia in veste di consulente. Ma chi conosce Sebastian sa che difficilmente si limita a un ruolo secondario.
La tensione narrativa si sviluppa su due piani: da un lato l’indagine, che solleva il velo su un mondo di truffatori e illusioni vendute a caro prezzo; dall’altro il rapporto tra Sebastian e Calvin, messo a dura prova dall’ostinazione di lui a ficcare il naso dove non dovrebbe. Calvin vorrebbe proteggerlo, tenerlo lontano dai pericoli, e separare la vita privata da quella professionale.
Con il passare delle pagine, altri delitti si susseguono, tutti legati da un filo sottile e oscuro. L’autrice costruisce un’atmosfera densa di ambiguità, popolata da personaggi affascinanti e sfuggenti. E mentre il lettore segue Sebastian nelle sue ricerche, la tensione cresce fino a culminare in una svolta finale ben orchestrata e imprevedibile, che svela il colpevole con un colpo di scena efficace.
"Il mistero degli spiriti" è un romanzo che coniuga mistero e relazioni umane con intelligenza, ritmo e una sottile ironia che rende la lettura ancora più piacevole.
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