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Recensione: La ragazza che scriveva sulla seta di Kelli Estes

 


LA RAGAZZA CHE SCRIVEVA SULLA SETA



                                                                   di Kelli Estes



Prezzo: € 19,00 | Ebook: € 8,99 |
Pagine: 384| Genere: Romanzo Storico |
Editore: Tre60 |  Data di pubblicazione: 1 luglio

Trama

Stato di Washington, oggi.
Inara Erickson, figlia di un magnate americano, eredita da un lontano parente la tenuta di Rothesay a Orcas Island. Innamoratasi a prima vista della proprietà, la ragazza decide di trasformarla in un albergo di lusso, ma passando in rassegna gli oggetti della villa trova la manica ricamata di un kimono di seta blu in una cavità del sottoscala. La forma fa pensare ai tradizionali kimono cinesi, mentre i molteplici ricami sembrano raccontare una storia. Incuriosita, Inara si rivolge a Daniel Chin, un giovane sino-americano, esperto di studi asiatici, nella speranza di decifrare quei disegni. Chi può averli realizzati? E perché ha deciso di strappare una manica e nasconderla proprio in quella casa?

Orcas Island, 1886.
Mei Lien, una ragazza cinese, riesce a sfuggire a un’espulsione di massa ordinata dal governo americano ai danni dei cinesi immigrati negli Stati Uniti. Sopravvissuta a un naufragio, la ragazza trova rifugio a Orcas Island e, grazie al sostegno di Joseph McElroy, un giovane che si innamora di lei e la sposa, decide di raccontare la sua drammatica storia ricamandola sulla manica di un kimono. Attraverso quei ricami, più di cent’anni dopo, Inara scopre che la sua vita e quella di Mei Lien sono tragicamente intrecciate e, di fronte a una intollerabile verità che riguarda la sua famiglia, sarà costretta a compiere una scelta tanto difficile quanto dolorosa e sconvolgente. Ispirato a fatti realmente accaduti, il brillante e suggestivo esordio di Kelli Estes è il racconto struggente di due donne determinate a fare la cosa giusta.


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

La ragazza che scriveva sulla seta è un romanzo che intreccia il destino e le vite di due donne in epoche diverse.

Mei Lien è una giovane donna che vive con suo padre e la nonna in America nel 1886. Proprietari di una piccola bottega, cercano di mantenere le proprie tradizioni vivendo nel rispetto e nell'anonimato in una Seattle all’epoca razzista e cinica.
Un giorno, tutte le famiglie cinesi si ritrovano improvvisamente per strada: sfrattate dalle loro case, vengono condotte al porto per essere imbarcate su una nave a vapore diretta a San Francisco, e poi in Cina. Ma quella barca non arriverà mai a destinazione. Mei Lien viene salvata e poi abbandonata da suo padre.

«Figlio mio, vivi felice e ama senza misura.»

Inara Erikson appartiene a una delle famiglie che hanno contribuito a costruire e portare al successo la città di Seattle.
Nella vecchia casa di famiglia a Orcas Island, Inara conserva molti ricordi della sua infanzia felice, ma non mette piede sull’isola da quando sua madre li ha prematuramente lasciati a causa di un incidente.
Ora, però, quella casa è sua, ereditata dalla zia Dahlia.
Restia e titubante, torna sull’isola e, appena vede la vecchia casa, in lei si accende una nuova luce, una rinnovata prospettiva sul futuro.
Mentre visita le varie stanze, i ricordi riaffiorano, insieme a nuovi progetti. Ma qualcosa la spiazza: trova la manica di una bellissima tunica in seta, ricamata a mano.

«...lasciò entrare il profumo che la sua mente aveva dimenticato,
ma a cui la sua anima era rimasta aggrappata: la terra scaldata dal sole,
i cespugli di more in fiore, l’acqua salmastra.
Inspirando, sentì che dentro di lei qualcosa si spostava,
come il pezzo di un puzzle che andava al suo posto.»

Spinta dalla curiosità, Inara fa la conoscenza di Daniel Chin, un insegnante dell’Università di Washington a Seattle. Tra i due nasce subito una forte alchimia, quasi impossibile da ignorare, e Daniel diventa un balsamo per il cuore ferito di Inara.
Ma la verità che scopriranno li allontanerà: una verità dolorosa fatta di omicidi, violenza e rancori.

«Quando l’acqua raggiunse il collo e la coperta di Yan-Tao stretta intorno, finalmente li vide.
Joseph. Suo padre. Sua nonna. Persino sua madre.
Come se fossero sempre stati lì ad aspettarla,
la circondarono e la riempirono di luce e calore.
Mei Lien fece un altro passo, e l’acqua si chiuse sopra di lei.»

La ragazza che scriveva sulla seta ha una narrazione a doppio punto di vista (POV), e in prima persona possiamo leggere i pensieri di Mei e di Inara, fondendoci con le loro emozioni e i loro percorsi interiori.
Le descrizioni sono così vivide che sembra quasi di trovarsi nei boschi, sulla spiaggia, tra i profumi e le immagini del passato.
L’unico consiglio che mi sento di dare è proprio questo: lasciatevi andare e fatevi travolgere da questo racconto.

Questo romanzo parla di amore, un sentimento che affonda le sue radici nell’identità, nel passato e nella famiglia.
La forza che Mei Lien trasmette è quella di una donna che ha lottato per se stessa, per la vita che suo marito le ha donato, e per l’amore verso un figlio che ha dovuto abbandonare troppo presto.
Con la sua timidezza e fragilità, ci fa conoscere un mondo intimo e profondo, fatto di tradizione e rispetto per gli antenati e per ciò che ci circonda.

La ragazza che scriveva sulla seta è un vero viaggio di scoperte, incomprensioni, rabbia e sorrisi.
Ma è anche un viaggio che infonde speranza, fiducia nel prossimo e nell’animo umano.


LaSimo

🙏 Ringrazio la casa editrice per la copia ARC del romanzo.









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