Recensione: L'ultima coppia di Ruth Ware
Trama
L’ultima coppia di Ruth Ware: un thriller da brividi che non lascia scampo
Non sono una grande amante dei thriller — non perché non mi piacciano, anzi — ma sono cresciuta leggendo Agatha Christie, e questo ha inevitabilmente alzato il mio livello di aspettativa nei confronti del genere. Pochi autori riescono davvero a sorprendermi, ma Ruth Ware è una delle eccezioni: la sua scrittura mi ha conquistata dieci anni fa con il primo libro letto, e da allora non l’ho più lasciata.
Con L’ultima coppia, Ware conferma il suo talento, costruendo un thriller psicologico che inchioda il lettore dalla prima all’ultima pagina. Non è uno di quei romanzi da leggere distrattamente sul divano: quando non lo hai tra le mani, ti ritrovi a pensare continuamente a cosa potrebbe accadere nel capitolo successivo. Fin dove si spingeranno i protagonisti? Chi sta davvero dicendo la verità?
La storia è narrata in prima persona da Lyla, una giovane donna la cui voce accompagna il lettore lungo tutto il romanzo. È il suo fidanzato Nico, aspirante attore in cerca di visibilità, a convincerla a partecipare a un reality show insieme ad altre quattro coppie: un format che si presenta come un’esperienza di coppia estrema, ma che si rivelerà ben più oscuro e pericoloso di quanto immaginassero.
Ad arricchire la narrazione ci sono le pagine di un diario misterioso, scritto da un’altra naufraga: un elemento destabilizzante che insinua dubbi e sospetti, mettendo in discussione molte delle certezze che credevamo di avere sui personaggi.
L’intreccio è solido e ben orchestrato: ogni elemento è posizionato con cura, i colpi di scena sono ben dosati e mai forzati, e i personaggi sono vividi, sfaccettati, realistici. Ruth Ware è abilissima nel dare profondità psicologica ai suoi protagonisti, rendendoli credibili, ambigui, mai completamente trasparenti. Fin dal loro ingresso in scena, molti di loro appaiono sfuggenti, e scoprire chi sono veramente è parte del fascino del libro.
Uno degli aspetti più riusciti è senz’altro l’ambientazione. Inquietante, claustrofobica, isolata: ogni dettaglio — dai luoghi alle condizioni estreme in cui si muovono i personaggi — contribuisce a creare un’atmosfera opprimente e tesa. Ma non è solo il paesaggio a far tremare: anche la descrizione dei fatti, delle emozioni, dei conflitti interiori mette i brividi. Si avverte chiaramente la paura, la rabbia, la frustrazione e il dolore vissuti dai protagonisti.
Nelle prime pagine, l’autrice ci introduce nella vita di Lyla: il suo passato, le sue fragilità, le sue delusioni lavorative e sentimentali. Ed è proprio attraverso questa lente che veniamo a conoscenza del reality show al centro della vicenda — un espediente narrativo moderno, intrigante e ambiguo, che introduce subito una sottile tensione.
Il romanzo si muove tra realtà e finzione, fiducia e tradimento, sopravvivenza e resa, fino a un finale che lascia senza fiato. Ruth Ware non si limita a intrattenere: scava nella mente umana, esplora i suoi lati più oscuri e costringe il lettore a confrontarsi con domande scomode.
Il finale, in particolare, è uno dei momenti più potenti dell’intero romanzo. In esso si condensano la tensione accumulata, la disperazione dei naufraghi e la forza estrema a cui i personaggi sono costretti a ricorrere per sopravvivere. La lotta per la propria salvezza arriva al culmine, in una resa dei conti che non delude.
L’epilogo, poi, è la degna conclusione di una narrazione ben costruita: non cerca effetti forzati o colpi di scena gratuiti, ma chiude il cerchio con coerenza, lasciando un retrogusto amaro e riflessivo, perfettamente in linea con l’atmosfera del libro.
Il ritmo è incalzante, serrato, senza cedimenti. I dialoghi sono ben scritti e funzionali a far emergere le personalità dei personaggi. Non ci sono lungaggini: ogni scena ha un peso, ogni parola conta. La narrazione scorre veloce, ma non superficiale, e mantiene alta l’attenzione fino all’ultima riga.
Lo stile di Ruth Ware è inconfondibile: elegante ma accessibile, coinvolgente ma mai forzato. Ricorda in certi tratti la cara vecchia Agatha Christie, ma con un tocco più moderno e psicologico. La sua scrittura è capace di trascinarti dentro la storia, facendoti sentire parte degli eventi, senza mai appesantire o annoiare.
L’ultima coppia è un thriller che riesce a coniugare suspense, profondità emotiva e una narrazione impeccabile. Se amate le storie che vi tengono svegli la notte, che vi fanno dubitare di tutto e tutti e che non si dimenticano facilmente, questo è il romanzo giusto per voi.
Ruth Ware colpisce ancora, con una storia oscura e avvincente che vi accompagnerà ben oltre l’ultima pagina.
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