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Recensione: 3650 giorni senza te di Hitomi


3650 GIORNO SENZA TE



                                                                   di Hitomi



Prezzo: € 7,50 | Ebook: € --- |
Pagine: 184| Genere: Romance BL|
Editore: Starcomics|  Data di pubblicazione: 27 maggio

Trama

Maki si dichiara al suo migliore amico Katsumi, che lo respinge, dicendogli che è disgustoso. I due prendono strade diverse ma dopo dieci anni si incontrano di nuovo per pura coincidenza. Il loro non è un ricongiungimento gioioso: Maki scopre che il suo amico, che una volta era etero, ora va a letto con uomini dalla pessima reputazione. Ignora che dopo aver subito una violenza, Katsumi ha iniziato a fare sesso violento come punizione per aver ferito Maki in passato. La sua reazione ai sentimenti di Katsumi è quella di dire al suo amico che allora sarà lui a punirlo.


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Non avevo mai letto nulla della mangaka Hitomi, pur avendo già in libreria Transparent Love (uscito a settembre 2024), che sarà la mia prossima lettura. Ho spesso letto commenti entusiasti sul suo lavoro ed è proprio questa curiosità che mi ha spinto ad avvicinarmi alle sue opere pubblicate da Star Comics.

3650 giorni senza te è in realtà composto da due racconti distinti.
Il primo, che dà il titolo al volume, ha come protagonisti Maki e Katsumi, amici inseparabili ai tempi della scuola. Il giorno del diploma, Maki trova il coraggio di dichiararsi, ma viene respinto bruscamente. Dieci anni dopo, un incontro casuale riporta a galla il passato: se per Maki quel rifiuto è ormai lontano, per Katsumi è stata una ferita che ha condizionato profondamente la sua vita e le sue scelte, tanto da portarlo a punirsi per ciò che ha fatto.
Questa è una storia di dolore, sensi di colpa, violenza, ma anche di seconde possibilità e redenzione. Purtroppo, la sua brevità impedisce di sviluppare appieno i personaggi e le dinamiche, lasciando il lettore con la sensazione che manchi qualcosa per renderla davvero incisiva.

Il secondo racconto, Due immaturi diventati adulti, segue invece Daiya e Yusuke, amici legati da un rapporto spontaneo e leggero. Una notte, complice l’alcol, oltrepassano il confine della loro amicizia. Sconvolto, Daiya — trasferitosi da poco in campagna — scappa in città, per poi rendersi conto degli errori commessi. Anche qui, la storia soffre per la mancanza di spazio narrativo: il legame tra i due non è esplorato a fondo, lo sviluppo emotivo appare affrettato e il finale arriva troppo presto.

Entrambe le storie hanno un sapore dolceamaro, fatto di incomprensioni, dolore e rimpianti, ma il loro potenziale rimane parzialmente inespresso, privo di quella profondità emotiva che avrebbe potuto renderle memorabili.
Il tratto di Hitomi, però, si conferma deciso, pulito ed estremamente espressivo, capace di comunicare emozioni anche laddove la narrazione lascia qualche vuoto.






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