Recensione: Punto Cieco di Josh Lanyon
Trama
Con Punto cieco si chiude la serie Dangerous Ground, che ha accompagnato i lettori tra azione, intrighi e una storia d’amore intensa. I protagonisti, Taylor MacAllister e Will Brandt, dopo aver lasciato il lavoro da agenti federali, guidano ora una propria agenzia di sicurezza privata. La loro vita sembra aver trovato un equilibrio… almeno fino a quando un vecchio amico di Taylor non bussa alla porta.
Provato e in cerca di aiuto, l’uomo racconta una vicenda confusa: una casa occupata e incendiata, un gruppo di hippy, un pericolo indefinito, una paura difficile da spiegare. Ma la sua versione non convince del tutto: mente? O nasconde qualcosa di troppo personale per essere detto a voce alta?
Da quel momento la tensione cresce, e con essa la sensazione che qualcuno stia pedinando Taylor e Will. Will lo avverte chiaramente, ma spiegare questo timore senza sembrare soltanto geloso non è affatto semplice.
Tra thriller e introspezione
Punto cieco non si limita a essere un thriller ben costruito: il fulcro della storia è ancora una volta il rapporto tra i due protagonisti. Il loro amore è forte, ma non immune a silenzi, insicurezze e vecchie ferite mai completamente guarite. L’autrice mostra con sensibilità che la fiducia non è un traguardo definitivo, bensì un percorso fatto di piccoli gesti, parole al momento giusto e paure affrontate insieme.
Ogni personaggio che entra in scena ha un ruolo significativo: amici, rivali, conoscenze passate. Nessuno è una semplice comparsa, tutti contribuiscono a comporre un mosaico fatto di segreti, bugie e interessi nascosti.
Una conclusione all’altezza
Con Punto cieco la serie Dangerous Ground trova una chiusura degna e coerente. Suspense, romanticismo e psicologia si intrecciano in modo equilibrato, regalando un finale che lascia il segno e ribadisce perché Taylor e Will sono entrati nel cuore di tanti lettori.
Barbara
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