Recensione: Sable Ridge - Sapori stonati di Cassidy McCormack
Trama
C'è qualcosa di stranamente magnetico in quelle storie che si consumano lontano dal rumore del mondo, in una tavola calda sperduta tra le strade polverose del deserto americano.
Cosa succede quando un'aspirante rockstar con il fuoco nelle vene incontra un cuoco che quel fuoco, invece, lo tiene sotto controllo?
Il risultato è una storia intensa, dolceamara e profondamente umana.
Noah è una star in ascesa: una voce potente, una presenza magnetica sul palco, ma anche un’anima in fuga — da una città che lo sta soffocando, da un amore immaturo e, forse, anche da se stesso.
La sua comparsa a Sable Ridge è il classico caso di una fuga che si trasforma in un incontro.
Leonard, cuoco meticoloso e impacciato, è l’altra faccia dell’ambizione.
Mentre Noah sogna palchi e folle, lui sogna piatti gourmet che nessuno vuole ordinare.
Vive una routine fatta di hamburger e clienti sempre uguali, protetto da una rigidità che serve solo a nascondere ciò che ha sempre temuto di mostrare: se stesso.
Noah è fuoco. Leonard è pietra.
La loro storia è fatta di avvicinamenti e brusche ritirate, specchio fedele delle loro personalità irrisolte.
Il loro legame cresce a strappi, tra esitazioni, silenzi, confessioni sussurrate e tensioni latenti.
C'è in loro una sete comune: la voglia di uscire dai limiti che si sono imposti (o che il mondo ha imposto), e allo stesso tempo la paura paralizzante di non saper gestire quello che c'è oltre.
Leonard è imprigionato in un conflitto interiore: lotta contro la possibilità di essere visto, desiderato, accettato — segnato da un gioco di sguardi e potere con il suo ex, in cui perde sempre.
Noah sembra più aperto nel mostrare ciò che è, ma si porta dietro un passato ancora presente: una relazione clandestina che è stata il suo rifugio, e che ora comincia a sgretolarsi.
Fulcro della narrazione è la difficoltà di fare scelte coraggiose, per sé stessi ma che coinvolgono anche chi ci sta accanto.
L’amore non è una soluzione: spesso è un problema e una domanda.
Per due personalità come quelle di Noah e Leonard, è una fonte di conflitto — interiore ed esteriore.
Ogni passo verso l’altro è difficile, ma mai inutile.
Sable Ridge è più di uno sfondo: è una terra di sospensione, luogo di isolamento ma anche di rivelazione, di aridità e possibilità.
Un libro imperfetto, in cui alcune dinamiche restano poco sviluppate, ma che ci invita a riflettere su quanto siamo disposti a rischiare pur di far entrare qualcuno nel nostro mondo.
Barbara
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