Recensione: A Veil of Gods and Kings di Nicole Bailey
Trama
Nell’ampio panorama del fantasy romantico ispirato alla mitologia, A Veil of Gods and Kings si distingue per la sua rilettura emozionale del mito di Apollo, qui rappresentato non come un dio perfetto e onnipotente, ma come un giovane semidio dilaniato dal peso delle aspettative divine e dalla complessità dell’identità umana.
Apollo è figlio di Zeus e di una mortale. Nato nel regno degli uomini, vive in bilico tra due mondi: il potere assoluto dell’Olimpo e la fragilità del mondo umano. Quando Zeus decide che è giunto il momento per suo figlio di ascendere tra gli dei, Apollo esita. Non vuole diventare come loro. Non vuole esercitare un potere che schiaccia e manipola, come quello di suo padre.
Per prepararlo all’ascesa, Zeus lo affida a un mentore… ma non a un dio, bensì a Hyacinth, un principe umano e futuro re. Giovane sovrano apparentemente freddo, ma profondamente devoto al proprio popolo, Hyacinth conquista pian piano la fiducia di Apollo. Quella che inizia come una relazione tesa e diffidente si trasforma in un legame intenso e profondo, segnato da un’affinità che travalica il dovere e si fa sempre più intima.
Il cuore del romanzo pulsa attorno a una scelta: quella di Apollo, tra Olimpo e regno mortale, tra destino imposto e autodeterminazione. Il rapporto tormentato con Zeus è una delle linee narrative più potenti: un padre/dio feroce, disposto a tutto — anche a manipolare e distruggere gli affetti — pur di piegare il figlio alla propria visione del potere.
Unico punto fermo per Apollo è Temi, la sorellastra umana, con cui condivide un affetto sincero e privo di ombre. In parallelo, cresce un’amicizia toccante tra Temi ed Epyphany, sorella di Hyacinth. Due donne forti, che sfidano le rigide regole della corte con spirito e intelligenza, portando nella storia una ventata di sorellanza e ribellione.
Lo stile di scrittura è evocativo e ricco di introspezione. Le dinamiche romantiche si sviluppano lentamente, costruite su piccoli gesti, sguardi rubati e dialoghi carichi di tensione emotiva. È una storia che si prende il suo tempo, invitando il lettore a entrare nel cuore dei personaggi e nelle loro paure più intime.
A Veil of Gods and Kings non è solo una storia d’amore: è anche una riflessione su cosa significhi essere liberi, su come il potere possa corrompere e sul coraggio necessario per scegliere un’altra strada, anche quando tutto — perfino un dio — ti spinge nella direzione opposta.
📌 Nota: Reincontreremo Apollo, Cyn, Temi, Pip e gli altri personaggi in A Crown of Hopes and Sorrows, dove seguiremo l’evoluzione delle loro storie.
Barbara
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