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Recensione: Lucien di Grae Bryan

 


LUCIEN



                                                                   di Grae Bryan



Prezzo: € --  | Ebook: €  4,99 |
Pagine: 285 | Genere: MM Paranormal|
Editore: Triskell Edizioni |  Data di pubblicazione: 4 agosto

Trama

Jamie Hernandez ama la sua vita. Ha una famiglia, degli amici e una brillante carriera da programmatore freelance a soli ventitré anni. L’unica cosa che gli manca? Il suo mostro. Quello che vede nei sogni da cinque anni. Jamie non conosce molto dell’uomo misterioso delle visioni, ma non ne ha bisogno. Ne sa abbastanza. Sa che si appartengono.

Lucien Volaire sta impazzendo da quasi mezzo secolo, il mostro dentro di lui sta prendendo sempre più il controllo dei suoi pensieri e delle sue azioni. Lucien ha distrutto tutto ciò che ha toccato, comprese le persone di cui doveva prendersi cura. L’unica cosa che potrebbe fermare la sua discesa verso la follia? Un compagno. Quindi, quando incontra un ragazzo in mezzo al deserto, uno che sa di paradiso e non scappa terrorizzato, capisce di aver trovato la sua ultima possibilità di redenzione.

Eppure, più Jamie riesce a incantarlo, e più Lucien è riluttante a contaminarlo con la sua maledizione da vampiro. Lucien riuscirà a trovare un equilibrio tra amore e ossessione? O coloro che vogliono Luc fuori dal loro territorio si intrometteranno prima che ne abbia la possibilità?

“Lucien” è un romanzo standalone MM paranormale. Questo libro può essere letto in modo indipendente ma è meglio gustarsi la serie in ordine (si consiglia in particolar modo di leggere il primo libro).


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO


Uno dei due personaggi principali al centro della narrazione è Jamie, un ragazzo dotato di un dono particolare: sogni premonitori che lo accompagnano fin dall’adolescenza. Nei suoi sogni ritorna costantemente una figura enigmatica e magnetica: Lucien, un vampiro centenario — o meglio, un umano contaminato da un’entità mostruosa — che da decenni è alla ricerca della sua “ancora”, quell’anima predestinata capace di trattenerlo al confine con la sua umanità.

E quell’anima è proprio Jamie.

I due si riconoscono subito: il loro incontro non è casuale, né sorprendente, ma inevitabile. La connessione che li unisce è viscerale, silenziosa e potentissima. Jamie non fugge dal mostro che Lucien porta dentro di sé: lo riconosce, lo comprende, lo desidera. E, a modo suo, lo doma. Come se fosse nato per farlo. Come se avesse atteso quella creatura per tutta la vita.

Ma Lucien è molto più di un vampiro tormentato. È un essere diviso tra ciò che era e ciò che è diventato. L’incontro con Jamie lo sconvolge, lo riaccende e, allo stesso tempo, lo spaventa. Perché per legarsi davvero a lui, per averlo completamente, dovrebbe morderlo e trasformarlo. Ma farlo significherebbe strapparlo alla sua famiglia, al mondo umano, a quella luce che ancora lo definisce. Jamie è un fiore che Lucien ha paura di cogliere: per quanto lo desideri, non è pronto a condannarlo.

Il libro si muove tra introspezione e tensione, tra passioni incandescenti e dilemmi morali. L’amore non è semplice, e l’immortalità non è un dono privo di costi.

Attorno a Lucien e Jamie ruotano altri vampiri, figure secondarie ma decisive, legate al passato di Lucien e, presto, anche al destino di Jamie. È un microcosmo oscuro e affascinante, fatto di alleanze, lotte interiori e verità celate.

“Perché non lo morde e non lo rende il suo compagno per sempre?” Se lo chiede Jamie, e se lo chiede anche il lettore, sospeso tra speranza e paura. La risposta non è banale, e non è neppure soltanto narrativa: è profondamente umana. Lucien è un mostro che non vuole più generare mostri. E Jamie, con la sua consapevolezza, è l’unico a ricordargli che, sotto la crosta di sangue e dannazione, c’è ancora un cuore che batte.

Barbara


E MEZZO


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