Recensione: Non volevo innamorarmi - Double di Minta Suzumaru
Trama
Minta Suzumaru è una delle autrici BL che più apprezzo: la sua sensibilità, il modo in cui riesce a far emergere le emozioni dei personaggi attraverso piccoli gesti e sguardi, e la capacità di creare storie in cui l’intimità non è mai fine a sé stessa, mi hanno conquistata fin dal primo titolo pubblicato in Italia da Star Comics. Proprio per questo, ogni sua uscita è sempre molto attesa.
Con Non volevo innamorarmi – Double, sequel del fortunato Non volevo innamorarmi (pubblicato in Italia nel 2021), mi sono avvicinata con grandi aspettative, ma devo ammettere che questa volta la lettura mi ha lasciato con qualche perplessità.
A distanza di quattro anni dal primo volume, ritroviamo Yoshino e Ro, ormai una coppia consolidata. Ro ha intrapreso la sua nuova vita da impiegato, ma il suo carattere dolce, disponibile e solare lo porta a cercare continuamente nuovi legami. È nel nuovo ufficio che conosce Niki, un collega scontroso e riservato, ma al tempo stesso molto amato da tutti. Intrigato dalla sua apparente durezza e soprattutto dalla tristezza che traspare dai suoi occhi, Ro cerca subito di avvicinarsi a lui. Questa nuova amicizia, inevitabilmente, porta qualche scossone alla relazione con Yoshino, spingendo i due protagonisti a confrontarsi con le proprie insicurezze e a ribadire, ancora una volta, la forza del loro legame.
Se da un lato è stato piacevole ritrovare i protagonisti e rivederli alle prese con la quotidianità di una relazione adulta, dall’altro ho trovato la trama meno coinvolgente rispetto al volume precedente. L’intreccio appare piuttosto debole e la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto quella di Niki, risulta meno curata e approfondita rispetto a ciò a cui Suzumaru ci aveva abituato. Il nuovo personaggio ha sicuramente del potenziale — non a caso sembra catturare l’attenzione di Sui, il barista del locale gay dove Yoshino e Ro si sono conosciuti, aprendo la strada a possibili sviluppi futuri o addirittura a un ipotetico spin-off — ma rimane troppo sullo sfondo, senza riuscire a incidere davvero nella storia principale.
Sul fronte romantico, Suzumaru non rinuncia a momenti intimi ed espliciti tra Yoshino e Ro, che confermano l’alchimia della coppia. Tuttavia, mi sarebbe piaciuto un maggiore approfondimento della loro vita da adulti, delle dinamiche che li uniscono e delle difficoltà che potrebbero incontrare nel tempo. Il racconto sembra invece fermarsi a un livello più superficiale, lasciando la sensazione che ci si sia persi l’occasione per scavare davvero nei sentimenti e nei conflitti interiori dei protagonisti.
Resta comunque intatta la bellezza del tratto di Suzumaru: i disegni sono precisi, i volti estremamente espressivi, i lineamenti delicati ma capaci di restituire con forza ogni sfumatura emotiva. È proprio grazie alla sua arte che anche le scene più quotidiane acquistano intensità, ed è un peccato che questa volta la trama non sia stata all’altezza della resa grafica.
In conclusione, Non volevo innamorarmi – Double è un volume che si legge con piacere, soprattutto per chi ha amato il primo capitolo e desidera ritrovare Yoshino e Ro. Tuttavia, lascia anche un po’ di amaro in bocca: mancano il mordente, la profondità e l’equilibrio che avevano reso così speciale la loro prima apparizione. Rimane un tassello interessante nella bibliografia di Suzumaru, ma non tra i suoi lavori più memorabili.
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