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Recensione : Dove nascono le madri di Virginia Helbling


Prezzo: € 13,50 
E-book: € 5,04
Pagine: 110
Editore: gabrielecapellieditore
Genere: narrativa
Data Pubblicazione: Gennaio 2016

La maternità è un’esperienza forte e destabilizzante anche quando tutto va bene. La protagonista di questo romanzo è madre da poche ore: la sua bambina appena nata dorme nella culla accanto al suo letto in ospedale e lei non sa neppure come prenderla in braccio. Deve imparare tutto. Il suo corpo cambia con prepotenza, e accettarlo non è facile. A casa la vita sembra spegnersi nei ritmi sempre uguali delle giornate dedicate alla cura di un essere ancora sconosciuto che deve essere nutrito e accudito. Difficile ritagliarsi un po’ di tempo per suonare il pianoforte, mentre per il padre della piccola nulla è cambiato: la sua carriera di violinista prosegue senza intoppi. Spesso è assente, oppure, quando c’è, è distaccato.
Solo la natura – il bosco dietro casa – sembra accompagnare la protagonista in questo percorso di scoperta di sé, della sua fragilità e della sua forza. Mentre sperimenta la sua nascita come madre cerca un modo per rinascere come donna, rifiutando i luoghi comuni sulla maternità e sforzandosi di ascoltare i suoi bisogni. Nonostante le incertezze e i momenti di stasi, sarà un percorso nella gestazione di un’altra se stessa.
Il romanzo esplora le zone d’ombra di una giovane combattuta fra il desiderio di libertà e i doveri del nuovo ruolo di madre. Ruolo che assume il significato di rinuncia, portandola a porsi delle domande sulla sua nuova vita e su ciò che le ruota attorno.


Il romanzo comincia con gli attimi vissuti dalla mamma subito dopo il parto. Lo stordimento fisico e mentale, l'incredulità di avere un corpicino tra le braccia che dipende totalmente da lei.

La vita della protagonista, di cui sapremo il nome solo alla fine, viene completamente sconvolta. 
La sua vita sociale e lavorativa è messa in stand-by e nessuno sembra capire le difficoltà che affronta tutta sola. La madre abita lontana ed il marito Erik è continuamente assente per i suoi concerti. 
Il tempo sembra dilatarsi e tutto ruota attorno ad Helena, alle sue esigenze e al tempo che serve per accudirla.
Pian piano si apre un abisso tra lei ed il marito. 
Lui sempre più freddo e distaccato, lei sempre più sola ed insofferente verso il falso perbenismo che sembra scorgere nella sua precedente vita. 
Lui insofferente al fatto che lei sia totalmente immersa nel ruolo di madre, mentre lei si sente isolata, esclusa e impreparata a svolgere nuovamente il ruolo di moglie talentuosa e mondana.
In un percorso difficile e sofferto "Caterina" ( il suo nome sussurrato) riuscirà a trovare un proprio equilibrio e finalmente si sentirà una persona a parte e non un prolungamento della figlia.
Il vicino burbero ed introverso riuscirà a farla sentire nuovamente desiderabile e non semplice presenza, scontata compagna o genitrice con troppi impegni arretrati e poca verve per tenere alto il morale di amici e conoscenti.
Un romanzo toccante in cui molte madri si riconosceranno. 
Quando si confonde l'essere donna con l'essere madre? 
Riflessioni espresse su carta con coraggio e genuinità.
Non è un libro per tutti ma lo consiglio a chi vuole capire cosa passa nella mente delle madri , come ci si senta fragili in determinati momenti della vita.











Con questo testo l’autrice ha vinto il premio Studer/Ganz per la migliore opera prima.
La fondazione Studer/Ganz ha per scopo la promozione della creazione letteraria nella Svizzera tedesca, nella Svizzera romanda e nella Svizzera italiana.
Il premio per la migliore opera prima in prosa è rivolto ad autori esordienti di età inferiore ai 42 anni. Istituito nel 2006, da quest’anno è stato esteso alla Svizzera italiana ed è stato conferito a Virginia Helbling per il manoscritto “Dove nascono le madri” (www.studerganzstiftung.ch)


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