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Recensione: Al capolinea dell'ultimo sogno di Barbara Di Clemente

AL CAPOLINEA DELL'ULTIMO SOGNO.


AL CAPOLINEA DELL'ULTIMO SOGNO
di Barbara Di Clemente

Prezzo: € 14,00 | Ebook: € 7,99
Pagine: 208 | Genere: Narrativa
Editore: Book a Book | Data di pubblicazione: 2018

TRAMA
Sebastiano è un ingegnere di ottantaquattro anni in sedia a rotelle, parcheggiato dai figli a Villa Serena, una casa di riposo di lusso. L’uomo passa le giornate a riflettere sulla sua vita, discreta e solitaria, trascorsa all’ombra di una famiglia che l’ha sempre ignorato. Un giorno a Villa Serena arriva Mario Boduoli, un nuovo ospite con una fisicità imponente e dei modi di fare grossolani che poco si sposano con quelli degli altri. Una volta risolto il mistero della sua identità, viene lanciata una sfida a Sebastiano: se riuscirà entro tre mesi a insegnare le buone maniere al nuovo arrivato, otterrà l’ambita stanza affacciata sul mare. Inaspettatamente, a cambiare sarà proprio Sebastiano, che grazie al suo nuovo amico si troverà per la prima volta faccia a faccia con se stesso, realizzerà sogni fino a quel momento neanche immaginati e inizierà a vivere davvero, scoprendo che il suo viaggio ha ancora in serbo molte sorprese…

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO.

Narrare unicamente di rapporti interpersonali e riuscire, nonostante questo, a dare corpo ad un'opera che si nutre, di fatto, solo di essi, al di là di un contesto generale più o meno concreto, richiede da parte dell'autore una maturità artistica tale da poter reggere il confronto con una sensibilità, quella del lettore, sconosciuta, variabile, spesso indeterminata, soggetta a mutamenti repentini in grado sconvolgere da un momento all'altro la percezione che lo stesso ha del romanzo. Elemento, questo, a cui far fronte risulta essere incredibilmente complicato: quante volte la tentazione di abbandonare un libro è stata talmente tanto forte da farci cedere? Quanto spesso un sentimento di noia, invece, ha ritrovato tra quelle stesse pagine un risvolto completamente inaspettato? Dimostrando una dote narrativa particolarmente affinata, Barbara Di Clemente, però, con Al capolinea dell'ultimo sogno ha dato prova, seppur con qualche piccola difficoltà, di poter vincere la sua personale sfida con un pubblico tanto potenzialmente vasto quanto realmente esigente.

Quella di Sebastiano, ingegnere ormai in pensione, non è mai stata una vita di piaceri: figlio di un'educazione fin troppo rigida e di un affetto tanto ricercato quanto mai realmente ricevuto, fin da bambino ha dovuto fare i conti con una solitudine opprimente e delle aspettative soverchianti, che raggiunta l'età adulta non hanno fatto altro che crescere fino a divorargli l'anima e che adesso a Villa Serena, una casa di riposo di lusso, con la sola compagnia di chi, come lui, è diventato un fardello troppo grande ed impegnativo a cui far fronte, sembrerebbero trovare solo conferme. Solo l'arrivo improvviso di un nuovo ospite sarà capace di ridefinire completamente un'esistenza insapore ed incolore come quella di Sebastiano. Mario Boduoli, uomo dall'imponente fisicità ancora in grado di esercitare un fascino particolare nonostante i modi grossolani che lo contraddistinguono, sconvolgerà, infatti, la vita dell'ingegnere rendendosi inconsapevolmente protagonista di una scommessa dal risultato incerto: riuscirà Sebastiano ad affinare il portamento sgraziato del nuovo inquilino ed ad iniziarlo alle buone maniere a dispetto dell'età? 

Caratterizzato da una narrazione particolarmente fluida, suddivisa in capitoli brevi, ma ugualmente intensi e capaci di far trasparire dalle proprie parole anche la più piccola delle emozioni, il romanzo di Barbara Di Clemente si rivela essere, fin dalle prime pagine, una veste semi perfetta per un contenuto non così facile da trattare, pur non ritrovando nella sua costruzione complessiva quell'originalità che avrebbe fatto del tutto un insieme indimenticabile. Sebbene, infatti, Al capolinea dell'ultimo sogno rappresenti una storia emotivamente toccante, in grado di creare con il lettore un rapporto empatico da cui rifuggire diviene sensibilmente difficile e capace, al pari di altre celebri vicende, di dare corpo ad uno spaccato di vita delicato e proprio per questo ancor più insidioso, il richiamo continuo ad altre opere, letterarie e non, che inevitabilmente il legame creatosi tra i due protagonisti sottolinea renderà impossibile, pagina dopo pagina, non farne alcun confronto, pur non pregiudicandone di fatto la lettura.

Esperienza, quest'ultima, capace di arricchirsi proprio grazie alla cruda dolcezza con cui l'autrice riesce a raccontare e a trasmettere al contempo sensazioni dotate di una forza tale da rendere viva, oltre ogni apparenza, anche la più piccola delle parole. Mezzo, questo, attraverso cui anche la sottile ironia che riempie i dialoghi diviene autentica fonte di ricchezza, soprattutto nel suo saper stemperare ed alleggerire un'atmosfera resa piena, tesa e pungente dall'intensità delle emozioni che solo tematiche come solitudine, rimpianto, rimorsi e voglia di riscatto possono fronteggiare: è mediante la storia di Sebastiano e Mario che tutto si compie, attraverso l'incrocio del loro vissuto, tanto diverso quanto profondamente complementare, che le loro esistenze mutano fino a trovare esattamente là dove nessuno dei due credeva di poter approdare il vero senso di ogni singolo giorno.

Con uno stile semplice, ma incredibilmente evocativo, capace di ricreare immagini vivide davanti agli occhi di un lettore a tratti estasiato dal tutto, Barbara Di Clemente riesce a dipingere con dovizia di particolari un animo, quello umano, che nel corso della storia ha sempre preferito sfuggire a qualsiasi esatta rappresentazione, ma che nella sua penna ha saputo ritrovare, almeno in parte, la sua vera essenza.

Commenti

  1. Ciao. Questo libro, con la tua recensione, mi ha incuriosita molto nonostante non sia proprio il mio genere. Credo che potrei dargli una possibilità :)

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