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Recensione: Cinerama Holocaust di L.Filippo Santaniello


CINERAMA HOLOCAUST


di L. Filippo Santaniello

Prezzo: € --- | Ebook: € 1,03 |
Pagine: 43 | Genere: Horror |
Editore: Nero Press | 
Data di pubblicazione:  18 Marzo 2019

Trama

Corrado e suo figlio Nicola hanno un piano. Loro sanno qual è il punto debole degli zombie che, da poco più di una settimana, infestano la città e il resto del mondo. C’è qualcosa che lega i morti alla loro vita precedente, qualcosa capace di far breccia nella loro fame di carne e sangue. Ed è per questo che i due si sono barricati in un cinema con lo scopo di attirare quanti più vaganti all’interno della sala. Ma, proprio mentre padre e figlio sono sul punto di mettere in atto il loro piano, ecco spuntare Beatrice, una giovane scampata per miracolo al massacro della sua famiglia. A volte, però, anche i piani migliori possono subire delle frenate inaspettate… ed è allora che la lotta per la sopravvivenza diviene l’unica strada possibile.
  
 

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Avevo già letto e recensito con vero piacere un racconto scritto da Filippo Santaniello, quindi quando mi hanno proposto di leggere questo piccolo libro ne sono stata entusiasta.
E ho fatto bene perché è davvero ben scritto e catapulta il lettore all'interno dell'azione fin dalla prima pagina.
I libri che parlano di zombie più o meno si assomigliano tutti, quindi è difficile scrivere una trama originale, ma Filippo ci riesce egregiamente caratterizzando in maniera particolare i suoi non-morti.
Corrado e Nicola scoprono per caso il punto debole degli zombie e mettono a punto un piano per distruggerli.
Durante la pianificazione, trovano Beatrice, una giovane ragazza impaurita scampata per miracolo alla contaminazione.
Ce la faranno i tre a portare a termine la loro missione senza essere trucidati dagli zombie?
I personaggi Corrado, Nicola e Beatrice sono tutti e tre ben caratterizzati, sia psicologicamente che caratterialmente.
La scrittura è scorrevole e godibile, in alcuni casi emozionale, comunque sempre conforme alla trama.
buono l'uso dello show don't tell che scandisce il ritmo di lettura.
Dialoghi credibili che danno voce e tridimensionalità ai protagonisti.
Ambientazione consona alla trama.
Devo dire che l'autore ha la dote di descrivere le scene in maniera egregia, e infatti ho vissuto la lettura come una puntata di un telefilm.
Unico neo, avrei voluto sapere più cose, per esempio come si era propagato il contagio, e 43 pagine mi sono sembrate poche, perché quando l'idea è buona e la scrittura scorre, vorrei che il libro non finisse mai.
Comunque una racconto lungo molto piacevole che consiglio di leggere sgranocchiando patatine e sorseggiando una birra ghiacciata.
Consigliato agli amanti del genere Horror "zombesco".














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