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Recensione: La Vanità dei Pesci Pulitori di Matteo Monforte.


LA VANITA' DEI PESCI PULITORI

di Matteo Monforte

Prezzo: € 14,90 | Ebook: €  6,99 |
Pagine: 208 | Genere: Noir |
Editore: Fratelli Frilli Editori| 
Data di pubblicazione:22 Febbraio 2019

Trama

Vi è mai capitato di svegliarvi da soli, all'improvviso, nella camera di uno squallidissimo albergo ad ore, alle dieci del mattino, vestiti da prete, con la testa che vi esplode, una bottiglia di gin vuota per terra, segni evidenti di sniffate di cocaina sul comodino, un film porno in pausa nello schermo della piccola tv, alcuni preservativi aperti e non avere la minima idea del perché siate finiti lì? Ecco, a Martino Rebowsky (trombettista grasso, pigro, sfacciato, irritante, ubriacone e misogino) sì. Toccherà quindi a lui ricostruire, pezzo per pezzo, quella incredibile nottata di cui non ha il minimo ricordo; solo così potrà riuscire a scoprire che fine ha fatto Camilla, la ragazza che era con lui e della quale nessuno ha più tracce da dopo quella sera. Come un grasso segugio, Rebowsky - aiutato dalla sua amica Marilù, metropolitana eroina naif - si mette sulla pista che lo porterà a ricomporre quel surreale puzzle di cui si trova involontariamente tassello. Ed è così che tra musicisti paranoici, scorbutici gestori di locali notturni, ballerine di lap dance, preti dalla dubbia moralità, pusher marocchini, prostitute sudamericane, ricche signore annoiate della Genova "bene", artisti dal dubbio talento, "incensiste" senza arte né parte, ubriaconi corrotti e poeti sgangherati, Martino arriverà a sbrogliare un'intricata matassa di equivoci e fatti strani, fino a quando un cadavere si intrometterà all'improvviso nell'indagine, cambiando tutte le carte in tavola.

  
 

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Vi è mai capitato di mettervi a letto e iniziare a leggere un nuovo libro sicuri che, visto la stanchezza della giornata, saresti arrivato a malapena alla terza pagina, e ritrovarsi invece alle tre di notte, con un sorriso ebete sulla faccia, il libro finito e tanta voglia di svegliare tuo marito e tuo figlio per dirgli che libro fichissimo hai appena letto?
Ecco, questo è quello che è successo a me appena tre giorni fa.
Avevo scelto "la vanità dei pesci pulitori" perché la sinossi del retro copertina mi aveva incuriosito, ma mai avrei pensato che mi piacesse fino al punto di divorarlo tutto di un fiato.
Martino Rebowsky, trombettista jazz debosciato e vizioso, si sveglia una mattina in una camera d'albergo, senza ricordarsi con chi ha passato la notte.
Cerca invano di rammentare la serata e chiedendo in giro informazioni, viene a sapere che è stato visto a braccetto di una ragazza, la Cami, che proprio quella sera non ha fatto rientro a casa ed è sparita nel nulla.
Martino, per paura di essere sospettato dalla polizia, inizia un indagine personale che lo porterà a vivere particolari avventure e a scoprire segreti nascosti.
La trama è originale, credibile e coerente.
Martino Rebowsky è un anti eroe irriverente, grasso, vanesio, misogino, pigro, grottesco, che ama sballarsi con alcool e droghe varie, ma nonostante questo risulta un personaggio che suscita nel lettore  simpatia ed empatia.
E' ben definito sia caratterialmente che psicologicamente e talmente ben descritto che dopo poche pagine sembra quasi di conoscerlo.
E' tridimensionale, vero, e nonostante il suo stile di vita superficiale e abitudinario risulta un personaggio in crescita.
Marilù è l'amica di Martino, caratterizzata così bene che sembra di sentire la sua voce e di vedere le sue espressioni.
E' una ragazza che ama frequentare mostre e luoghi d'arte, ma non disdegna nemmeno di  divertirsi insieme a Martino.
La scrittura è scorrevole e godibile, lo stile è diretto, ed è azzeccatissima la scelta di usare l' intercalare ligure, poiché rende il tutto molto più reale e contribuisce alla caratterizzazione dei personaggi.
Il punto di forza di questo romanzo sono i dialoghi, che risultano essere ironici, veri, e che contribuiscono a dare un taglio comico alla trama.
Il buon uso dello show don't tell rende il racconto ritmato e scorrevole.
Bella l'ambientazione, ben descritta e "visibile", durante la lettura mi sembrava di vivere un film direttamente nella testa.
Insomma è un libro che è abbastanza difficile classificare, è sicuramente un noir, ma ha forti venature ironiche che in alcuni momenti sfociano nel comico e nel grottesco.
Un plauso va anche all'editore "Fratelli Frilli" che per me oramai è una garanzia, ogni libro che ho scelto di leggere dal loro catalogo l'ho sempre trovato bello e originale.
Sarei molto felice se Matteo Monforte scrivesse qualche altra avventura di Martino Rebowsky, perché un siffatto personaggio è davvero un peccato farlo vivere solo in 208 pagine. 
Per quanto riguarda "La vanità dei pesci pulitori",  è un romanzo "geniale" ed ha conquistato indiscutibilmente lo scaffale dei cult nella mia libreria.
Un libro da leggere ingozzandosi di pop corn e patatine e bevendoci assieme alcolici vari.
Consigliatissimo non solo a chi ama il genere, ma a tutti coloro che hanno bisogno di un po' di leggerezza; vi assicuro che vi lascerà un bel sorriso stampato in faccia e la voglia di vivere la vita in maniera più allegra.


 e Lode ....
















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