Recensione: Il Re di Carta di Maria Elisabetta Giudici
IL RE DI CARTA
di Maria Elisabetta Giudici
Prezzo: € 19,50 | Ebook: € - |
Pagine: 199 | Genere: Narrativa Storica |
Editore: Emersioni |
Data di pubblicazione: 18 Aprile 2019
Trama
IL MIO PENSIERO SUL LIBRO
Adoro i romanzi storici, soprattutto se c'è anche un mistero da risolvere.
Così ho scelto questo romanzo che mi aveva incuriosito da subito leggendo la quarta di copertina.
Una trama originale, con riferimenti storici accurati.
La storia in realtà si divide in 2 racconti diversi che si svolgono parallelamente per poi incrociarsi ed intrecciarsi nonostante prendono vita in due epoche diverse.
Nel 1861, durante l'unità d'Italia, due pastori sono incaricati dall'abate di Montecassino, di consegnare una scatola a Re Francesco II di Borbone, con un contenuto così importante da salvare il regno delle due Sicilie.
Purtroppo il piano non avrà i risvolti sperati e i due dovranno trovare un modo alternativo per poter consegnare il loro prezioso oggetto.
Ottant'anni dopo circa, Margherita e Dave si trasferiscono in Italia, poco prima della seconda guerra mondiale e per un caso fortuito le loro vite si intrecceranno con i fatti che si sono svolti nel 1861.
Margherita è una brava ragazza, studiosa, intelligente, caparbia e sicura di se, tranne che in amore, dove si è lasciata sedurre e affascinare da Dave, un uomo senza arte ne parte che cerca solo qualcuno che lo mantenga e lo arricchisca.
Cesidio e Mario sono due bravi uomini, semplici ma coraggiosi, sostengono i Borboni e in qualche maniera anche i briganti che si stano organizzando contro l'unità d'Italia.
Sono tutti personaggi in crescita, ben descritti e caratterizzati.
Purtroppo la quasi assenza di dialogo e le lunghissime descrizioni, non rendono i personaggi tridimensionali come dovrebbero essere.
Sicuramente è una scelta stilistica dell' autrice per poter descrivere minuziosamente tutto ciò che avviene, ma penalizza fortemente non solo il ritmo del racconto, ma anche l'empatia che potrebbe provare il lettore per un determinato personaggio.
E' un peccato perché la storia merita davvero, ma non è facile leggere duecento pagine tutte raccontate.
L'ambientazione fa da perfetta cornice alla storia, è ben descritta e in alcuni momenti diventa protagonista delle due trame.
Finale non scontato che lascia un buon sapore in bocca.
Un romanzo da leggere in campagna, senza fretta, gustando una bella macedonia di frutta fresca.
Consigliato agli amanti del genere e a chi ama letture rilassate e con tante descrizioni.
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