Recensione: L'opale perduto di Lauren Kate
Ultima recensione per oggi e come ultimo libro vi parlo del ritorno in libreria di Lauren Kate, autrice famosa e conosciuta da molti per la serie fantasy Fallen.
Il suo nuovo libro è un dolce romanzo storico ambientato a Venezia... pronti a scoprirlo insieme?
L'OPALE PERDUTO
Prezzo: € 9,99 | Ebook: € 18,00 |
Pagine: 352 | Genere: Romanzo Storico YA |
Editore: Rizzoli| Data di pubblicazione: 3 Settembre
Trama
Trama
È una cupa notte di dicembre del 1725, Venezia è stretta nella morsa dell'inverno. Violetta, cinque anni, si è rifugiata nella soffitta dell'istituto per trovatelli noto come Ospedale degli Incurabili, dove vive. Oltre il vetro gelido di una finestra, con la sua bambola stretta al petto, sente il canto soave di una donna, giù in strada, e la vede abbandonare un bambino nella ruota. Dieci anni dopo, in quella stessa soffitta piena di vecchi indumenti e violini rotti dove lei continua a sognare una vita libera, Violetta incontra Mino. Violinista dell'ala maschile dell'orfanotrofio e primo essere umano capace di farle intravedere, attraverso il soffio suggestivo della musica, un orizzonte di speranza. Ma questa inaspettata magia ancora non basta: troppo urgente è il desiderio di Violetta di diventare una cantante, e potrebbe essere un desiderio maledetto...
IL MIO PENSIERO SUL LIBRO
L'opale perduto è un romanzo storico ambientato in una delle città più belle d'Italia, una cittaà che molti ci invidiano e che è famosa non solo per i suoi canali e le sue gondole ma anche per le sue splendide maschere: Venezia!
Alcuni hanno definito questo libro un libro per adulti, ma una volta iniziato ho avuto l'impressione si trattasse più di un Young Adult, anche se in effetti nella seconda metà del libro i protagonisti sono più grandi, più maturi e pronti a fare esperienze diverse.
Di sicuro la prima cosa che colpisce il lettore è l'ambientazione: la storia infatti si svolge nella Venezia dei primi anni del 700, una Venezia che l'autrice descrive con incredibile cura, tanto che ogni luogo prende vita nella mente del lettore. Nelle descrizioni minuziose dei luoghi e delle tradizioni si nota la cura che la Kate ha messo nel creare questo libro, si percepisce quanto abbia lavorato e studiato per rendere tutto il più veritiero possibile, raccontando al lettore luci e ombre della Venezia del 1700, di come vivevano gli orfani dell'istituto Ospedale degli Incurabili ...
Anche la caratterizzazione dei personaggi è accurata, l'autrice ne da un quadro psicologico completo, permettendo al lettore di comprendere al meglio sia i protagonisti sia alcuni dei personaggi secondari, rendendoli reali, veri e soprattutto per nulla perfetti.
All'inizio a causa delle tante descrizioni e dei tanti particolari forniti ho fatto un po' fatica a portare avanti la lettura, a tratti ho trovato alcuni capitoli un po' tropo prolissi, ma è anche vero che l'intento dell'autrice nella prima parte del libro è quello di presentarci Mino e Letta, ci introduce nelle loro vite, ci mostra i loro sentimenti, le loro emozioni, i loro sogni e anche le loro debolezze...
Letta da una parte ha un incredibile bisogno di amore, dall'altra scappa dai sentimenti e dalle responsabilità, da una parte sembra rassegnata al suo stato di orfana, ma dall'altra sembra voler fuggire, assaporare la libertà, scoprire il mondo al di fuori dell'orfanotrofio...
Mino invece ha un carattere dolce, lui cerca disperatamente quella madre che l'ha abbandonato, convinto che avergli dovuto dire addio le abbia spezzato il cuore, che sia stata costretta a farlo e che in fondo non ha mai smesso di amarlo. Anche lui come Letta è insicuro, ma nello stesso tempo è ardito e osa, ama con tutto se stesso, è leale e determinato e mi ha dato l'idea di essere anche incredibilmente dolce e generoso.
Le vite di Mino e Letta sembrano destinate ad intrecciarsi, si trovano e si separano più volte, si amano, si inseguono e non si raggiungono, si fanno sedurre da Venezia e si perdono tra segreti e incomprensioni per poi ritrovarsi e scoprire qualcosa che lascerà senza parole il lettore...
Se da una parte ho trovato un po' lento la prima metà del libro dall'altra ho avuto l'impressione che nella seconda metà la Kate abbia affrettato un po' gli eventi, anche se con l'epilogo è riuscita a recuperare qualche piccola nota negativa.
L'opale perduto è una lettura particolare, tormentata, che arriva dritta al cuore del lettore e lo tiene costantemente incatenato alle pagine del libro, incuriosendolo e attirandolo verso un finale decisamente inaspettato.










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