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Recensione : Murate vive di Bruna K.Midleton


MURATE VIVE -Marianna DeLeyva e le monache di Monza

di  Bruna K.Midleton

Prezzo: € 15,90 |
Pagine: 164 | Genere: Narrativa Storica |
Editore: BonfirraroData di pubblicazione:  Aprile  2019

Trama 

Marianna De Leyva, la monaca di Monza de I promessi sposi del Manzoni non era certamente sola nel monastero di Santa Margherita, con lei c’erano molte altre fanciulle “forzate” al velo claustrale contro la propria volontà.
Le vicende che le coinvolsero s’inquadrano in un microcosmo di sortilegi e malefici, lussuria e pratiche ascetiche, disciplina e corruzione del clero.
Le fanciulle venivano sacrificate a calcoli d’ambizione e d’interesse, d’avarizia e d’eredità, trasferite dai sogni dorati dell’adolescenza ai silenzi austeri delle celle, dai nascenti amori alle privazioni e all’isolamento della clausura, cui si contrapponevano i fantasmi d’una cupa disperazione, d’un irrefrenabile desiderio, d’una perversione della natura. Sotto l’abito claustrale si celavano le tentazioni, s’insinuavano i peccati, si profanavano i corpi e le anime. Se la Religione ne fu oltraggiata, la colpa va ricercata nell’infamia della nobiltà e del potere civile e religioso arroccato nei propri privilegi e nell’uso ignobile delle fanciulle. La più vergognosa delle ingiustizie s’era abbattuta sulle monache di Monza forzate al peccato e alle quali era stata chiesta una tremenda riparazione alla santità pretesa e violata.
Il silenzio e il buio sono scesi per sempre su quella tragedia umana e religiosa che ha consegnato alla storia le monache di Monza.
 

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Buongiorno carissimi lettori, oggi vi parlo di un libro che svela non pochi retroscena sulla monaca più famosa della storia: la monaca si Monza. 
Divenuta tristemente famosa, grazie al Manzoni nel suo I Promessi Sposi, l'autrice cerca di tratteggiarne le caratteristiche grazie a studi di documenti dell'epoca, dei processi alle monache del convento e al periodo storico dove si svolse l'intera vicenda.
Figlia di nobili finirà in convento perchè  per le famiglie era prestigioso avere delle fanciulle che seguivano la via monastica anche se non erano d'accordo.
Marianna la visse come una costrizione, nonostante fosse credente e ligia ai dettami della religione cristiana lei sperava di farsi una famiglia e non di essere "murata viva" all'interno di un convento. Era bella e particolarmente ingenua, la sua sete d'affetto le fece commettere molte avventatezze ma nel profondo era una ragazza buona e timorata.. almeno all'inizio.
Le persone che la circondarono erano ormai corrotte dai vizi e disilluse dalla vita. 
Le sue sorelle del convento , e persino il padre spirituale, la spinsero a cercare conforto tra le braccia del vicino, il nobile Osio, che intreccerà con lei una storia clandestina che durerà anni e li porterà ad essere genitori di una bambina.
In un clima torbido, cupo e peccaminoso sarà ricostruito in modo crudo ma realistico ciò che realmente avveniva all'interno del convento, in un crescendo di indifferenza e cattiveria si vedrà l'evoluzione anzi l'involuzione di Marianna che finirà processata e murata viva. Sarà graziata dopo numerosi anni e portata come esempio di peccatrice redenta.
Il destino delle varie monache coinvolte sarà la morte violenta o la punizione di essere murate vive, donne infelici che finiranno miseramente solo per salvare le apparenze.
L'autrice resta sempre abbastanza superficiale con i protagonisti, scopriremo qualcosa di loro solo attraverso i fatti ed i commenti degli altri ma mai un'analisi singola , sembra più uno studio esterno a volte quasi impersonale impedendo di provare qualsiasi emozione per Marianna nonostante le ingiustizie che subisce.
Il libro scorre veloce e riesce a catturare l'attenzione del lettore , la lettura è abbastanza fluida e semplice, senza fronzoli o abbellimenti inutili. Un approfondito studio dell'epoca e un'esposizione brutale ma efficiente di quello che veramente era la vita monastica per le fanciulle che non vi entravano per vocazione. 






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