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Recensione: Un assassino alle porte di Sabaa Tahir


UN ASSASSINO ALLE PORTE

di Sabaa Tahir

Prezzo: € 19,00  | Ebook: € 9,99  |
Pagine: 443 | Genere: Fantasy |
Editore: Casa Editrice Nord Data di pubblicazione:  17 Ottobre

Trama


Da anni, l'Impero governa col pugno di ferro, proibendo la scrittura e punendo chiunque non si assoggetti alla sua rigida disciplina. Negli ultimi tempi, però, la morsa di oppressione si è fatta ancora più stringente. Molti pensano sia una reazione volta a soffocare la ribellione nel sangue. In realtà, dietro quel cambiamento si cela la lunga mano del Signore della Notte, un essere tanto antico quanto potente, che sfrutta l'Imperatore per trovare i frammenti della Stella, un manufatto magico che, se riassemblato, consentirebbe ai suoi ginn d'invadere il mondo, seminando il caos. Elias e Laia sono tra i pochi a conoscere la verità e, per sventare quel piano malvagio, sono pronti a tutto, anche a rinunciare al loro amore. La missione, infatti, impone loro di separarsi. Laia deve andare a Marinn, per radunare un esercito che combatta l'Impero al fianco della resistenza, mentre Elias è stato scelto per aiutare la Traghettatrice di Anime, custode dei defunti. Da quando il Signore della Notte fomenta guerre e tumulti, gli spiriti sono inquieti e rischiano di distruggere il confine che separa il regno dei vivi da quello dei morti. A Elias si prospetta quindi una scelta impossibile: accettare il suo destino e non rivedere mai più la donna che ama, o seguire il cuore e lasciare che tutti ne paghino le conseguenze...

  
 


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Finalmente è tornata Sabaa Tahir e come ho avuto il libro tra le mani non sono stata in grado di fermarmi: le 430 pagine che compongono il romanzo sono volate via, in un solo pomeriggio e adesso non posso che volere il quarto e ultimo libro della serie. Ma andiamo con ordine, parlando prima di come è andata la lettura di questo terzo capitolo. Ci sono alcune serie che iniziano col botto e poi piano piano si affievoliscono, fino a quasi rovinarsi, questa invece è una cosa che non riguarda affatto questa avventura incredibile, che io trovo sempre più avvincente di libro in libro. Se infatti il primo capitolo della saga prometteva qualcosa di molto interessante, il secondo libro ha provato che dobbiamo aspettarci di tutto da questa autrice e il terzo, ancora una volta, ha scombinato tutte le carte in tavola, facendoci capire che Sabaa Tahir non sta scrivendo nulla per caso, ma ha un'idea ben precisa su questa sua storia e la sta portando nella giusta direzione, una direzione in cui l'ignoto è la parola chiave.

Questo terzo libro riprende esattamente da dove avevamo lasciato il secondo: Elias ormai non è più una semplice maschera, è diventato il traghettatore di anime e questo comporta un prezzo perché non può più stare accanto a Laia per proteggerla e aiutarla, ma soprattutto è messo a dura prova dai fantasmi che popolano il Luogo dell'Attesa, dove lui sostanzialmente dovrebbe stare per accettare il suo presente, ma che abbandona spesso per ritornare nel mondo dei vivi, tralasciando i suoi obblighi, che a lungo andare potrebbero avere conseguenze disastrose. Allo stesso tempo troviamo Laia ancora incredibilmente scossa per essere caduta nel tranello di una persona che credeva amica, credeva quasi di amare, ma che come sempre, in questo mondo troppo violento e troppo determinato ad avere il potere, si è rivelato un modo per intrufolarsi nella sua vita e nulla di più. Ora Laia deve, insieme a suo fratello Darin, cercare di salvare i dotti dalla schiavitù nel frattempo impedire che il mondo come lo conosce venga distrutto. Dall'altra parte abbiamo Helene, ormai l'Averla Sanguinaria, che è costretta a sottostare agli ordini dell'imperatore Marcus anche dopo che l'uomo ha distrutto la sua famiglia perché ha ancora nelle sue mani la vita di Livia, l'unica sorella rimastale. L'obiettivo dell'Averla Sanguinaria è quello di sconfiggere Keris, la madre di Elias, e per farlo, per proteggere sua sorella, è pronta a tutto, anche ad usare Elias stesso e a scontrarsi con Laia. I tre quindi combattono su più fronti e seguiamo i loro punti di vista, ma questo non significa che le loro strade non siano destinate ad intrecciarsi più e più volte, perché, per quanto sostengano di cavarsela da soli, è l'unione a fare la forza e quello che dovranno combattere richiede tutta l'unione possibile.

In questi anni in cui la serie mi ha tenuto compagnia i personaggi si sono evoluti incredibilmente, e in qualche modo anche io sono cresciuta insieme a loro: se al principio non potevo che tifare per Laia e odiare Helene, piano piano ho imparato ad apprezzare tantissimo l'Averla Sanguinaria e in questo libro infatti ogni volta che c'era un suo capitolo gioivo, forse perché la sua storyline è diventata davvero avvincente e pregna di significato. Helene è passata dall'essere una Maschera ad una delle più importanti figure politiche ma questo non è avvenuto senza sangue e sacrificio e proprio per quello che ha sopportato e deve sopportare tutt'ora, è riuscita a diventare un personaggio unico, a cui ci si affeziona. Laia in questo libro si è risollevata rispetto al precedente e quello che l'aspetta è davvero qualcosa a cui nessuno è preparato e che la mette decisamente a dura prova, per questo l'ho apprezzata di più, anche se ancora ho sentimenti contrastanti per lei. Per Elias invece il combattimento non è più sul campo, ma è dentro se stesso perché diventando il Traghettatore di Anime ha scelto di mettere prima di tutto il suo dovere, al suo cuore e questo gli riesce molto difficile perché ama Laia e perché tiene ad Helene, sebbene siano ai ferri corti, per cui rischia sempre di mettere in pericolo l'equilibrio del suo mondo, non sapendo che questa scelta potrebbe costargli cara.

Ormai il mondo magico creato dall'autrice è ben delineato, eppure la Tahir riesce a completarlo con qualche piccolo tassello in più, facendoci sentire parte integrante della storia. In aggiunta all'elemento fantasy, questo terzo libro ha più elementi romance, cosa che credo sia naturale arrivati a questo punto, poiché i personaggi non sono più estranei ed è giusto che si parli anche di amore, sebbene sia molto difficile tenerlo stretto visto quanta morte e dolore e potere caratterizza il loro mondo. La scrittura della Tahir è come sempre molto fluida e scorrevole e la scelta di terminare ogni punto di vista dei personaggi lasciandoci sul più bello non fa che costringer ad andare avanti con la lettura.

Per me questa è una serie parecchio sottovalutata che merita tanta attenzione perché davvero incredibile, in grado di migliorare libro dopo libro e di far crescere i lettori insieme ai personaggi, sentendo quasi addosso tutto il peso di quello che hanno dovuto affrontare. Ora aspetto con grande, grandissima attesa il capitolo finale di questa pazzesca saga.


Commenti

  1. Ciaoooooo! Finalmente ho recuperato questo titolo ( qui la mia recensione ) e… Che dire, peggiore dei due capitoli precedenti secondo me.
    Non sopporto più Laia ed Elias mi è diventato inutile. Per fortuna che c’è Helene, di gran lunga il mio personaggio principale preferito. Poi lei e Harper sono due tesorini ç.ç. In generale però molto meh, sono contenta che almeno a te sia piaciuto!
    Non vedo l’ora di leggere il quarto e speriamo in bene!
    Un abbraccio, Rainy

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