Recensione: La mia seconda vita tra zucchero e cannella di Verena Lugert
LA MIA SECONDA VITA TRA ZUCCHERO E CANNELLA
di Verena Lugert
Pagine: 272 | Genere: Narrativa |
Editore: Astoria Edizioni| Data di pubblicazione: Settembre 2019
Trama
IL MIO PENSIERO SUL LIBRO
Ho parlato del titolo perchè il libro e la storia che ci racconta Verena non è ne dolce e nemmeno profumata.
L'autrice mette nero su bianco la sua esperienza, il suo "colpo di testa" nel modo della cucina.
Decide di passare dal lavoro di giornalista , dove è affermata e apprezzata, ad essere una semplice aiutante, sottopagata, insultata e messa costantemente sotto pressione ,nella cucina dello chef stellato Gordon Ramsay, il tutto passando per un corso ,intensivo e sfiancante, nella prestigiosa scuola francese Cordon Bleu.
Chiunque veda il mondo dell'alta cucina come un'oasi dove in cucina regna ordine e armonia si scontrerà con una realtà dura e crudele.
Le cucine sono microcosmi a parte dove si lotta quotidianamente per primeggiare, per soddisfare le aspettative dello chef, dei clienti e del proprio ego. Non esiste quasi la collaborazione ma una rigida gerarchia dove chi sbaglia viene tagliato fuori con un colpo secco di mannaia o preciso e chirurgico con il perfetto e calibrato coltello per sfilettare.
Ognuno deve sudare e sgomitare per trovare il proprio ruolo, deve guadagnarsi la scalata da demi chef, chef de partie, junior sous chef, sous chef, sino ad arrivare al vertice : chef.
Ci racconterà di ustioni, tagli, bruciature,urla, crisi nevrotiche e turni massacranti a cui si sottoporrà per la sua passione ovvero cucinare.
Un concorso interno promosso da Ramsay , il Gordon Ramsay Award of Excellence, le darà modo di mettersi alla prova e di mettersi in mostra.
Ma ancora una volta la sua vita subirà uno sconvolgimento, il suo fisico la blocca e la metterà difronte al fatto che non può farcela a lavorare e vivere con quei ritmi serrati.
La sua passione per la cucina però è talmente forte e radicata che non riesce a staccarsene ed ha trovato il modo di farne comunque parte.
Un libro diretto, sincero e duro senza però cadere nel vittimismo o nel lamento facile.
Lo stile di scrittura è pulito e lineare, il libro è abbastanza scorrevole e si apprezza che lei metta a nudo ciò che avviene in luoghi considerati sacri e intoccabili con lucidità , quasi distacco nonostante abbia provato sulla propria pelle lo stress e la tensione del voler sempre tendere alla perfezione nonostante tutto e tutti.
Un libro che dovrebbe essere letto da chiunque voglia affacciarsi al mondo competitivo e frenetico dell'alta cucina.









Sembra una lettura piacevole, anche perché a quanto pare ritrae il mondo della cucina in modo diverso, e forse più reale di quanto siamo abituati.
RispondiEliminaPosso dire che non esita a presentarlo per come è, per come l'ha vissuto. Purtroppo si tende sempre ad avere una visione romantica e "fattibile" di questo mestiere grazie anche ai vari format televisivi.
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