LE NOSTRE RECENSIONI


Incontro con l'autore: Intervista a Wulf Dorn



Cari lettori, oggi mentre trascrivo l'intervista per il blog, apprendo che il libro di cui andremo a parlare direttamente con l'autore è già divenuto bestseller in Italia, a soli dieci giorni dalla sua uscita! Forse avete capito di chi sto parlando: in molti lo definiscono il RE, il maestro del Thriller psicologico, autore che riesce a farti viaggiare negli inferi della mente umana, capace di trascinarti nella storia e farti provare stati d'animo contrastanti, che vanno dall'ansia all'adrenalina, dalla paura al terrore, alla suspense e farti divorare velocemente ogni sua storia, pagina dopo pagina. Ecco, cari lettori, il bravissimo ed indiscusso re del Thriller Wulf Dorn, che è tornato in Italia per presentarci il suo nuovo ed avvincente romanzo: Presenza Oscura, edito dalla Casa Editrice Corbaccio: se volete scoprire come è nata questa nuova storia e per una volta viaggiare tra i pensieri dell'autore non vi resta che leggere l'intervista. Cos'è emerso dall'assolato pomeriggio di Milano in compagnia delle altre colleghe blogger? Eccovi le domande che tanto incuriosivano noi e probabilmente anche tanti di voi lettori.

Cominciamo sottolineando subito la disponibilità dell'autore, che si è prestato a davvero tutte le nostre penne: Wulf Dorn, infatti, oltre ad essere uno scrittore fantastico, si è rivelato un uomo incredibilmente gentile, paziente ed assolutamente divertente, e non potrò mai ringraziare abbastanza il blog e la Casa Editrice per avermi regalato la bellissima opportunità di conoscere più a fondo questo meraviglioso scrittore.

Presenza Oscura merita di essere già in vetta alle classifiche e pochi autori rischiano così tanto come ha fatto lui. 

"Il mio nome e' Nikka. Mi hanno uccisa. Ma questo e' solo l'inizio."

  • Partiamo dal titolo, Presenza Oscura. Nonostante nei romanzi l'oscurità sia contrapposta alla luce, in questo c'è come un rovesciamento tra i due elementi: nella nostra concezione, infatti, la luce è il bene e l'oscurità il male, in questo caso, invece, la luce rappresenta la fine del percorso e restare aggrappati all'oscurità significa in realtà riuscire a tornare alla vita. Questo rovesciamento è stato una dinamica su cui pensavi di lavorare, dato che il carattere dell'oscurità in ogni tuo scritto è sempre stato presente?

Wulf Dorn: Ho pensato parecchio ad un titolo per questo libro. Quello iniziale era "21": nei miei libri gioco volentieri con i numeri ed il 21 in questo romanzo ha vari significati, come i ventuno minuti di morte di Nikka o i 21 grammi del peso dell'anima, ma il titolo 21 era stato preso già da tempo, così io e la mia editrice abbiamo pensato che questa potrebbe non essere l'unica storia di Nikka, che potrebbero esserci dei seguiti, quindi abbiamo deciso di aggiungere un sottotitolo, che in lingua tedesca è diventato "21 - Oscuro Accompagnatore". Mi ha davvero stupito e fatto piacere leggere il titolo italiano, mi piace moltissimo, ed è vero, c'è questo gioco tra luce ed ombra, penso che noi tutti abbiamo in testa delle immagini fisse, e la luce è sempre la cosa buona, mentre l'ombra quella cattiva, questa storia gioca anche con la realtà,con quello che potremmo definire la fantasia: quello che ho imparato nei miei tanti anni di lavoro in ambito psichiatrico è che la nostra percezione di quello che è reale e normale rispetto a ciò che non è reale e falso è una linea sottilissima e proprio perché questo confine è cosi sottile non possiamo sempre distinguere bene le due cose. Può, però, anche significare che la luce non è una cosa buona e che ciò che è buio non è sempre una cosa cattiva e proprio perché questo libro ruota intorno alle percezioni è interessante vedere come queste cose possono cambiare posizione e non essere sempre neutre. 

  • Parlaci di Nikka e di come è nato il suo personaggio. Io personalmente la adoro e credo si meriti la medaglia d'onore per la tenacia che dimostra nella storia.

Wulf Dorn: Innanzitutto grazie, sono contento di sapere che Nikka riscuota tutto questo successo! I miei protagonisti sono per me come figli e quando trovano cosi tanti amici, io come padre non posso che esserne felice. Nikka nasce in questo modo, volevo scrivere una storia sulla morte e sul morire e come in tutti i miei romanzi cerco un protagonista che sia qualcuno che a priori c'entri il meno possibile con la storia perché questo crea conflitti, i quali portano avanti la storia: è per questa ragione che ho scelto una persona molto giovane che certamente non pensa già alla morte, ma al futuro, a quello che ha da proporle, a ciò che si vuol diventare, e strappare una persona così alla propria vita crea questo conflitto, quello che poi dà il via a tutta la storia. Ecco perché era importante che io scegliessi una persona cosi giovane per questa storia: perchè una persona giovane sperimenta una serie di cose per la prima volta, mentre noi adulti abbiamo già un certo bagaglio di esperienza e sappiamo già cosa può essere pericoloso grazie all'esperienza acquisita e attraverso la quale sappiamo anche come regolarci in certi momenti di difficoltà, un giovane queste cose non le sa ancora ed è per questo che ha un punto di vista diverso rispetto alla vita. Possiamo dire che ho voluto un avvicinamento naif per un certo argomento ed io volevo proprio avvicinarvi in questo modo alla storia: è per questo che Nikka è cosi importante. 

  • Parlaci del personaggio di Sascha,: ti sei ispirato a qualcuno per crearlo? E perchè proprio questo binomio tra D.J ed infermiere? 

Wulf Dorn: Anche Sascha ha un concepimento piuttosto lungo. Doveva essere un personaggio che doveva combinarsi bene con Nikka, giacché lei ha una personalità molto forte e Sascha invece è un giovanotto molto sensibile, ma non doveva essere un fifone. Infatti è un personaggio forte, la cui forza è nascosta sotto vari strati di timidezza, ma al contempo è anche un ragazzo esile, magrolino, capace però, nonostante tutto, di rianimare Nikka per 21 minuti, tenendola così in vita. In questo caso abbiamo una personalità molto forte che si abbina benissimo alla personalità di Nikka. Quando ho iniziato a pensare a come mettere insieme questi due personaggi mi sono chiesto "ma come fa uno come Sascha a trovarsi li, ad una festa, nel momento in cui succede quel che succede a Nikka?" Visto che nei miei libri la musica ha sempre un ruolo importante e lavoro spesso e volentieri con le citazioni di canzoni, mi e' venuto in mente che Sascha avrebbe potuto essere un D.J e onestamente mi è sembrata un 'ottima idea! 

  • Quando si pensa ad un Thriller lo si associa inevitabilmente a stati d'animo come paura, ansia, angoscia, mi ha stupito, invece, associare a Presenza Oscura, oltre quello elencato prima, la parola amicizia, quello tra Nikka e Zoe o tra Sascha ed Ivo: perchè tutta questa forte amicizia? Da dove arriva? 

Wulf Dorn: Credo che quando si scriva una storia sulla morte debba anche però essere una storia sulla vita, quindi mi si poneva la questione di quali sono le cose più importanti nella vita e cosa sono amore e amicizia: per questo l'amicizia ha un ruolo cosi importante in questo libro, perché assieme all'amicizia c'e anche la paura di perdere l'amico, così come in amore il proprio compagno o persone importanti che fanno parte della nostra vita. Penso che avere amici sia un arricchimento enorme ed e' per questo sicuramente che Presenza Oscura sia anche un libro che parla di amicizia 

  • Puoi parlarci del rapporto con la morte? Morire, e  la morte in sé, nel caso di Presenza Oscura in non è nulla di angosciante, anzi è come se fosse un invito a vedere la morte come parte della vita. 

Wulf Dorn: Se Presenza Oscura spinge il lettore a riflettere sulla nostra esistenza, allora questo libro ha già raggiunto molte cose, perché credo che finché viviamo e le cose vanno bene tendiamo a darle per scontato e a passare oltre ad un sacco di piccolezze della nostra esistenza, ma se riusciamo a vedere la nostra esistenza e a capire che tutto ha una fine, allora riusciamo ad essere più attenti e grati di quello che abbiamo e forse anche più felici. Quindi quello che alcuni definirebbero un "Memento Mori" in realtà non vuole ricordarti che dobbiamo morire, ma al contrario vuole spingerti ad apprezzare di più quel che abbiamo e se riuscissimo a vivere la nostra esistenza in armonia con noi stessi credo che non sia necessario aver paura della morte. 

  • Parlaci di Vanessa: non ti sembra di essere stato un tantino cattivo con lei? 

Wulf Dorn: È una cosa che non potevo evitare perchè Vanessa incarna un certo tipo di atteggiamento ed è per questo che ritenevo importante che nella storia ci fossero due gemelli: abbiamo Zoe ,che e' totalmente vitale, si gode la vita, è felice, sana, ha dei bravi genitori, invece Vanessa è l'esatto contrario, non è in grado di giungere a patti con la realtà, diventa astiosa, aggressiva, e mi ha permesso di rappresentare quello che dicevo prima, cioè il binomio luce ed ombra, troveremo sempre qualcuno di cui pensiamo che sia dalla parte illuminata, dalla parte del sole, ma quello che non dobbiamo fare è comportarci come Vanessa ed essere cattivi, aggressivi, dobbiamo sempre sapere che c'è qualcosa di buono nella vita e noi dobbiamo essere in grado di riconoscerlo e anche di saperlo valutare. Lo vediamo alla fine anche con Vanessa quando esce con Nikka e scopre quante cose belle ha la vita da offrire. Però noi autori a volte siamo un po' cattivi con i nostri personaggi e dobbiamo farli soffrire affinché esista una storia. 

  • Non hai avuto timore ad affrontare una tematica che spaventa e fa paura come la morte? Hai pensato a noi lettori e che potesse far paura leggere di una tematica che spaventa così tanto? Oppure si tratta di un tema di cui volevi e sentivi la necessità di raccontare? 

Wulf Dorn: Sì, ho avuto paura che per il lettore non fosse facile perché nella vita vorremmo sentir parlare di molte cose, ma non certamente della morte o del morire, insomma se uscissimo normalmente una sera potremmo parlare di un sacco di cose, ma dubito che ci metteremmo a dire: "Ma tu come te lo immagini il trapasso?" e questo sicuramente anche per il motivo che all'interno della nostra società la morte resta sempre un argomento un po' tabù. In altre culture se andiamo a guardare la morte fa parte della quotidianità, per esempio in sud America c'è El Dia de los Muertos dove si festeggiano i defunti, i giapponesi nel fine settimana vanno al cimitero e fanno il picnic sulle tombe dei loro morti per ricordarne e comprenderli nelle loro esistenze: il ruolo della morte all'interno della società dipende proprio dalla società.Quando sono andato dalla mia editrice e le ho detto di avere una nuova idea per un nuovo libro, lei tutta contenta mi ha chiesto di cosa si trattava: io le ho risposto che avrei parlato di una ragazza che avrei fatto morire esattamente alla pagina numero uno.Inizialmente è rimasta senza parole, poi ovviamente le ho raccontato come intendevo portare avanti la storia e sono felice di poter dire che ha avuto coraggio di darmi l'ok. So dai miei lettori che mi hanno scritto che non sanno se leggeranno questo mio libro proprio per via dell'argomento, però, forse, proprio grazie attraverso i vostri blog riusciranno a trovare il coraggio di dare un occhiata al libro e vedere se vale la pena rischiare di leggere Presenza Oscura.... (ed io,da semplice lettrice,aggiungo che si, assolutamente, e lo sottoscrivo, deve essere letto) 

  • Wulf cosa puoi dirci dei tuoi futuri progetti, c'è già qualcosa in cantiere? 

[Qui cari lettori parte una sonora risata di Wolf, come di qualcuno che la sa lunga ed ha delle belle sorprese da nascondere, ma qualche anticipazione a dir poco stupenda ci viene rivelata.] Wulf Dorn: Sì, due settimane fa ho cominciato a scrivere il mio nuovo romanzo, vivo molto a Fahlenberg ed il prossimo anno sarà speciale e particolare perché sarà il mio decimo anniversario in Italia: La Psichiatra compirà dieci anni ed e' il libro per il quale ricevo così tanta posta dai miei lettori. In molti mi chiedono se un giorno ci sarà un seguito ed è per questo che adesso sto scrivendo il seguito del La Psichiatra (ed ecco qui partire le nostre urla di gioia). Momentaneamente sulla prima pagina c'è scritto solo La Psichiatra due, non posso ancora promettervi che l'anno prossimo sarà pronto, ma questo sicuro è in cantiere e spero che sara' il prossimo libro di cui la prossima volta ne parleremo tutti insieme. So che sto calpestando un terreno pericoloso perché La Psichiatra per molti lettori ha un significato particolare e continuare una storia di questo genere significa correre il rischio che il seguito non piaccia, ma credo di avere un'idea per cui potrebbe funzionare, in fondo sono rimasti dei punti non chiariti a cui credo di riuscire a dare delle risposte. Poi scriverò ancora di Nikka sicuramente. 

  • Wulf, a me, come credo alla grande maggioranza dei tuoi fans, piacerebbe vedere una trasposizione cinematografica della storia che, a mio avviso, si presta perfettamente per un eventuale film. Tu cosa ne dici? 

Wulf Dorn: So che qualcuno ha contattato la mia agente per acquisire i diritti del libro per un film, ma al momento non so dirvi di più. 

Cari lettori non resta che incrociare le dita: io vorrei tanto vedere Presenza Oscura diventare un film! 

Grazie Wulf Dorn per questa bellissima intervista, a noi non resta che aspettare il nuovo libro dell'autore e nel frattempo potremmo iniziare a pensare cosa organizzare per festeggiare i dieci anni de La Psichiatra, titolo che ci ha fatto conoscere un autore meraviglioso quale e' Wulf Dorn. 

A prestissimo dalla vostra inviata Giovanna.

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