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Recensione : La bambina e il nazista di Franco Forte e Scilla Bonfiglioli

 

LA BAMBINA E IL NAZISTA


di Franco Forte e Scilla  Bonfiglioli



Prezzo:
 € 19,00 | Ebook: € 9,99 |
Pagine: 312 | Genere: Narrativa storica  |
Editore: MondadoriData di pubblicazione: Gennaio 2020

Trama

Un romanzo sulla memoria e sugli orrori dell’olocausto, in una storia triste ma coraggiosa, in cui il desiderio della vita prevale sulla mostruosità dello sterminio.
Germania, 1943. Hans Heigel, ufficiale di complemento delle SS nella piccola cittadina di Osnabrück, non comprende né condivide l’aggressività con cui il suo Paese si è rialzato dalla Prima guerra mondiale; eppure, il timore di ritorsioni sulla propria famiglia e la vita nel piccolo centro, lontana dagli orrori del fronte e dei campi di concentramento, l’hanno convinto a tenere per sé i suoi pensieri, sospingendolo verso una silenziosa convivenza anche con le politiche più aberranti del Reich. Più importante è occuparsi della moglie Ingrid e, soprattutto, dell’amatissima figlia Hanne.
Fino a che punto un essere umano può, però, mettere da parte i propri valori per un grigio quieto vivere?
Hans lo scopre quando la più terribile delle tragedie che possono capitare a un padre si abbatte su di lui, e contemporaneamente scopre di essere stato destinato al campo di sterminio di Sobibór.
Chiudere gli occhi di fronte ai peccati terribili di cui la Germania si sta macchiando diventa d’un tratto impossibile… soprattutto quando tra i prigionieri destinati alle camere a gas incontra Leah, una bambina ebrea che somiglia come una goccia d’acqua a sua figlia Hanne.
Fino a che punto un essere umano può spingersi pur di proteggere chi gli sta a cuore? Giorno dopo giorno, Hans si ritrova a escogitare sempre nuovi stratagemmi pur di strappare una prigioniera a un destino già segnato, ingannando i suoi commilitoni, prendendo decisioni terribili, destinate a perseguitarlo per sempre, rischiando la sua stessa vita… Tutto, pur di non perdere un’altra volta ciò che di più caro ha al mondo.

 

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO


Buon pomeriggio cari lettori, oggi vi parlo di un libro che mi ha veramente toccato.
In una Germania in piena guerra la vita di Hans e la sua famiglia scorre relativamente tranquilla, nel loro paesino sperduto non ci sono bombardamenti , non ci sono campi di lavoro o sterminio, l'atmosfera è quasi normale anche se spesso vede "scortare" altrove i suoi vicini ebrei.
Hans lavora per il Reich , non condivide le atrocità che commette ma ha troppo timore di contrastare i suoi superiori,  e presta il suo servizio puntuale e inappuntabile ogni giorno.
Purtroppo una terribile tragedia si abbatte sulla sua famiglia privandolo dell'affetto dell'amata figlia Hanne. 
Non ha nemmeno il tempo  di elaborare il lutto che viene trasferito presso il campo di sterminio di Sobibòr e qui gli orrori a cui assisterà saranno molteplici.
In mezzo a tanta disperazione e grigiume una bambina di nome Leah ,che somiglia terribilmente alla sua amata Hanne, lo colpisce a tal punto che decide di salvarla ad ogni costo anche se ciò significasse morire per lei.
In un crescendo di orrori e morte il protagonista mantiene la sua umanità proprio grazie a Leah, il pensiero fisso di tenerla nascosta e salvarla lo costringeranno a mettersi in gioco in prima persona più volte. 
Troverà alleati nelle persone più disparate e si accorgerà che non può più far finta di nulla e che la guerra divide le persone in due categorie : vittime e carnefici e lui è dalla parte dei cattivi.
Incontreremo personaggi con sprazzi di umanità ed altri che sembrano automi desiderosi solamente di annientare una razza, l'elemento comune però è la paura: qualsiasi tipo di errore  commesso potrebbe costar loro la vita.
Sua moglie Ingrid risulterà un personaggio etereo, quasi inconsistente ma fondamentale, le lettere che lui le scrive sono piene di bugie, piene di un ottimismo che non ha, piene di racconti colorati e vividi quando tutto ormai è spento.
Leah gli si aggrapperà come un naufrago alla boa e comprenderà che lui la vuole salvare, tutte le persone a cui lei si affeziona prima o poi spariscono nel peggiore dei modi ed è inquietante quanto lei si adegui a situazioni sempre più costrittive.
Gli autori riescono a creare una storia diversa, il punto di vista di Hans è quello di migliaia di persone che ,per paura di morire o essere torturati, si adeguano forzatamente alle folli idee di un despota.
La trama è strutturata in maniera superba, il crescendo della follia degli aguzzini nei campi di sterminio ricalca purtroppo la cruda realtà, le richieste sempre più crudeli e abominevoli anche perchè la realtà in questo caso ha superato la più truce fantasia..
Il libro scorre veloce, la scrittura è pulita e lineare e si percepisce fortissima la ricerca condotta dagli autori per rendere tutto il più verosimile e aderente agli eventi storici.
Crudo e potente, un racconto che resta incastrato in gola e non vuole andare giù.
Poche volte mi è successo di emozionarmi al punto di sentire gli occhi lucidi e questo libro è uno di quelli e lo consiglio veramente a chi ama queste esperienze.
Promosso a pieni voti!






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