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[Review Party] Rosa Parks di Mariapaola Pesce e Matteo Mancini

Ciao a Tutti lettori e ben trovati! 

Uscito ieri per Becco Giallo, protagonista della recensione di oggi è un Graphic Novel che si inserisce in un contesto storico, quello odierno, particolarmente complesso e che proprio per questo espone con forza e determinazione i suoi due autori, Mariapaola Pesce e Matteo Mancini, al mondo dell'editoria: Rosa Parks ripercorre l'episodio che ha reso celebre la donna che insieme ad altre personalità, divenute poi di spicco, ha dato avvio alla pacifica rivoluzione della popolazione nera degli Stati Uniti d'America. 

ROSA PARKS.


ROSA PARKS
di Mariapola Pesce e Matteo Mancini

Prezzo: € 18,00 
Pagine: 128 a colori | Genere: Biografia
Editore: Becco Giallo | Data di pubblicazione: 22 Ottobre 2020 

TRAMA
Montgomery, Alabama, 1° dicembre 1955: terminata la giornata lavorativa, la quarantaduenne Rosa Parks, di pelle nera e di professione sarta, prende l’autobus 2857, diretta a casa. Si siede in una fila centrale, ma quando dopo poche fermate sale un passeggero bianco, il conducente le chiede di alzarsi per lasciargli il posto, come impongono le regole. Rosa le conosce bene: i neri siedono dietro, i bianchi davanti, mentre i posti centrali sono misti e si possono usare solo se tutti gli altri sono occupati, ma la precedenza spetta sempre ai bianchi.«No» risponde Rosa senza pensarci troppo, lei non intende alzarsi. Quel rifiuto la trasforma in un’eroina dei diritti dei neri, impegnati nella lotta contro la segregazione che opprimeva l’Alabama e altri Stati del Sud, diventando il propellente dello storico boicottaggio dei bus a Montgomery guidato da Martin Luther King.

IL MIO PENSIERO.

“No.” Una negazione semplice, diretta e spietata dal valore inestimabile, potenzialmente capace di sovvertire l’ordine di ogni cosa, persino del mondo intero. Un diniego così forte, assoluto ed incontrovertibile da risultare pericoloso se espresso con la certezza di non avere più altre soluzioni. Un rifiuto così tanto caratterizzante, per chi lo esprime, in grado di rimanere impresso per sempre nella storia dell’umanità. Condizionato sicuramente dal contesto , anche un avverbio all’apparenza così banale può arrivare ad assumere un significato tanto pieno di ardore e ne era perfettamente consapevole Rosa Parks, quando quel 1° Dicembre del 1955 le stesse due lettere da lei pronunciate le hanno cambiato la vita, in quell’America fatta di soprusi e sopraffazioni che solo allora ha cominciato davvero a sentire le voci dei suoi cittadini neri. 

È la sera del 1° Dicembre 2014 quando due generazioni incredibilmente lontane nel tempo si incontrano, in maniera fortuita, a bordo di un taxi. Il ragazzo, una promessa per il mondo giovanile, indossa una felpa che reca sul petto una scritta di rara importanza, di cui lui, però, con l’arroganza e la spavalderia tipiche della sua età, non riesce a comprendere appieno il significato. L’uomo, invece, sul cui volto spiccano inesorabili i segni degli anni vissuti duramente, le battaglie, i sentimenti e le sensazioni che si celano dietro a quelle poche parole le ha provate sulla sua stessa pelle, tanti decenni prima, quando la segregazione razziale imperava ancora sui trasporti pubblici americani. Aloysius era solo un bambino quando la sua gente ha cominciato a riscrivere la storia del suo Paese, trainata dal coraggio e della fiducia di Rosa Parks, una donna come molte altre impegnate nel sociale per rivendicare la parità di tutti quei diritti a lei negati semplicemente perché nera, ma ora è un uomo e sente sulle spalle il peso di un passato che non può in alcun modo essere vanificato: trasmetterne ogni ideale, soprattutto adesso, è fondamentale. 

Conscio della rilevanza sociale che oggi la vicenda che ha visto protagonista Rosa Parks nel 1955 può avere, il graphic novel sceneggiato da Mariapaola Pesce e disegnato da Matteo Mancini muove timoroso e speranzoso i suoi primi passi celandosi nell’ombra di un espediente narrativo semplice, ma rivelatosi fin da subito efficace: come a voler ribadire l’importanza del concetto di trasmissione dei valori più puri di generazione in generazione, il lettore diviene spettatore, infatti, di un vero e proprio racconto nel racconto, apprendendo la storia di Rosa Parks attraverso i ricordi dell’uomo seduto al volante del taxi. Scelta narrativa, questa, che ben si sposa con un’altra decisione altrettanto coraggiosa ed innovativa che contribuisce sicuramente a differenziare enormemente l’opera dalle molteplici già esistenti: effettiva protagonista del grande flashback non è direttamente Rosa Parks, ma la famiglia dell’allora bambino Aloysius, venutasi a trovare vicino alla donna per una serie di circostanze del tutto casuali. 

Proprio in questo aspetto risiede uno dei punti focali del romanzo grafico: ciò che i due autori hanno voluto rappresentare mediante tavole molto ben armonizzate tra loro è indubbiamente l’azione compiuta da Rosa Parks e l’inizio di un’autentica rivoluzione pacifica della popolazione nera degli Stati Uniti d’America, ma non solo, poiché è soprattutto l’influenza che la donna ha esercitato sui suoi pari cittadini ad essere sottolineata con forza tra le pagine del fumetto. In esse, infatti, è perfettamente percepibile la necessità di ritrovare in una personalità coraggiosa, decisa e volitiva un leader capace di prendere per mano anche i più timorosi e condurli verso la più dura battaglia della loro vita e Rosa Parks, all’epoca così come oggi, ne incarnava sensibilmente ogni virtù. 

Simbolo di una lotta senza violenza, anche il Reverendo Martin Luther King trova inevitabilmente spazio nella narrazione, che ripercorre una piccola parte della storia dell’odio razziale senza mai ricorrere ad immagini forti, esplicite e sanguinarie, proprio a voler sottolineare l’animo resiliente di tutti quegli uomini e quelle donne che con calma e perseveranza hanno cominciato a costruire un mondo più giusto, in cui non è il colore della pelle a definire una persona. Atmosfere calde che vengono riprese in maniera impeccabile dalle tavole del fumetto, che nonostante la dolcezza del tratto dimostrano di possedere una spiccata dinamicità mediante scene che si muovono all’interno delle pagine, interagendo non solo tra di esse, ma anche e soprattutto con il lettore, dando così un certo spessore al volume, e che ritrovano nei colori più sgargianti espressione della modernità della città, mentre in quelli più tenui ed opachi la solennità di un passato indimenticabile. 

Oggi più che mai, in un periodo in cui tornare a parlare di Rosa Parks, Martin Luther King e tutti coloro che hanno dato avvio alla rivendicazione della parità dei diritti si sta rivelando fondamentale, Mariapaola Pesce e Matteo Mancini danno vita ad un’opera meravigliosa che ciascuno di noi dovrebbe leggere e rileggere per un lasso di tempo indefinito.



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