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RECENSIONE: LA SECONDA VITA DI MISSY CARMICHAEL DI BETH MORREY

 


 LA SECONDA VITA DI MISSY CARMICHAEL 


                                                                   di BETH MORREY





Prezzo: 17,90 €  | Ebook: 9,99 € |
Pagine: 336  | Genere: romanzo  |
Editore: Garzanti  
Data di pubblicazione: 27 agosto 2020


Trama


Millicent Carmichael è un’anziana signora che vive in un quartiere signorile londinese, in una casa molto bella e molto grande. Troppo grande, per un’anziana signora che vive sola. Si sente vecchia, apatica e sola, una vecchia megera distratta. Non ha amici, non ha più un marito al suo fianco, i suoi figli sono lontani, geograficamente uno, emigrato in Australia con la famiglia, caratterialmente l’altra con cui ha litigato e non si è più davvero riconciliata.

Conduce un’esistenza apatica e solitaria e semplicemente si lascia vivere, subendo lo scorrere del tempo e inanellando giorni che si susseguono uguali uno dopo l’altro.

Poi un giorno, dopo aver cambiato idea almeno una dozzina di volte, decide di recarsi al parco per assistere all’elettroshock delle carpe, stordite dall’energia elettrica per essere trasferite in un altro laghetto. È consapevole che non si tratti di un evento mondano imperdibile, ma vuole avere qualcosa da raccontare ad Alistair durante una delle sue mail, preoccupata sempre che lui, così impegnato e indaffarato, consideri banale la vita della madre.

Durante l’operazione di pesca elettrica, conosce così Sylvia, Angela e Otis e senza che lei se ne accorga, tutto comincia a cambiare. “Perché le persone sono pronte non solo a giudicare, ma anche a starti vicino. Basta permetterglielo."

   serif;  

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Cari lettori,

questa recensione mi mette assai in difficoltà… Non perché il romanzo non mi sia piaciuto, anzi, ma perché mi ha suscitato una tale tempesta di emozioni che non so come riorganizzare le idee.


Millicent – Missy – è una settantanovenne in apparenza indifesa e sola che però ha contribuito a creare il suo status, con un carattere spigoloso scalpellato dal tempo e modellato per non soffrire più. La sua casa è ormai troppo grande e troppo silenziosa, ma conserva il riflesso di quello che era anni addietro, pulsante della vita di una famiglia con due bambini, poi adolescenti. Il marito adorato, Leo Carmichael, brillante e apprezzato accademico non è più una presenza concreta in quella grande casa, e Missy proietta nella dimora silenziosa ricordi e i rimpianti, annaffiandoli con un po’ troppo sherry. Le cose le vanno sempre storte, non ha amici su cui contare e alcuni segreti le pungolano l’anima, accrescendo uno strato di rimorso, rammarico, desolazione, stanchezza e senso di colpa che è andato via via accumulandosi anno dopo anno mentre tenta di aggrapparsi con tenacia ai fili di una vita che non esiste più.

Conosciamo così Missy, ed è proprio così che la conoscono anche gli altri personaggi di questa storia, coloro che poi imparano ad apprezzarla e amarla e che la aiuteranno a lasciarsi alle spalle la vecchia se stessa e iniziare così la sua “seconda” vita, la sua seconda possibilità di essere felice.

Amicizia, affetto, solidarietà, rinascita, altruismo, cambiamento sono gli ingredienti che Beth Morrey con delicatezza miscela in questo romanzo dolce e intimo, con un risultato incredibile. Non ci sono colpi di scena clamorosi, non ho avuto mai quella sensazione di ansia che ti tiene incollato alle pagine tra suspence e dinamismo, ma la storia fluisce, lentamente, dolcemente e ti trasporta nelle sue pieghe. È uno di quei romanzi che puoi interrompere senza il trauma del distacco e poi riprendere senza aver dimenticato ciò che hai letto fino a quel punto, come se avessi vissuto le vicende con i protagonisti e fossi parte della storia, senza però che sia monotono o noioso, semplicemente scorre e rotolando ti trascina con sé.

 

Inseriti nella narrazione che li incornicia, numerosi flashback, attraverso i quali il lettore può curiosare nella vita di Missy, che non è priva di segreti e dolori. La sua esistenza è descritta come quieta, senza scossoni, senza grandi slanci, un marito su cui sono state puntate da sempre le luci della ribalta, lasciandola appena in penombra, un matrimonio “senza fuochi d’artificio”, nonostante i suoi sforzi, una figlia che non ha mai capito, un figlio archeologo che ha seguito l’amore in Australia, privandola della compagnia dell’adorato nipotino. Qualche peccato di gioventù, e un senso di colpa che la schiaccia e la tormenta e del quale non potrà, forse, liberarsi mai.

Queste finestre sulla sua giovinezza e sui pensieri più intimi ci permettono di comprenderne le ombrosità e ce la rendono più umana, più vera, indipendentemente dal nostro punto di vista sulle sue scelte. La narrazione in prima persona, inoltre, contribuisce all’atmosfera intima, come una chiacchierata in confidenza con una vecchia amica.

 

Ogni personaggio è ben caratterizzato, ben delineato dalla penna della Morrey, e sembra quasi che ognuno abbia un ruolo ben preciso nella nuova vita di Missy, nel suo processo di trasformazione, come un bouquet in cui ogni elemento contribuisce a creare armonia e rende l’insieme bello e gradevole, legandosi agli altri in equilibrio perfetto.

 

Le pagine sono tante, ma non sono troppe, perché nonostante in molte di esse non accada davvero qualcosa, non è ridondante, e ognuna di quelle 330 pagine contribuisce al fluire della storia, tanto che al suo termine capisci che ti mancherà.

 

Offre notevoli spunti di riflessione, sull’amicizia, sull’amore, sul matrimonio e sul modo di vedere noi stessi: nessuno dovrebbe mai farsi da parte, ma bisogna lottare per ciò in cui si crede, senza sopprimere il proprio essere, senza emarginare emozioni e pensieri e mettere a tacere i desideri e opinioni.

Ognuno ha diritto di poter essere se stesso ed essere apprezzato comunque per come è, ma non solo: dovremmo dare agli altri la possibilità di apprezzarci. Lasciamo che siano gli altri a decidere che ne vale la pena, senza penalizzarci da soli in partenza!

E infine, saper cambiare idea: mettere da parte l’orgoglio e fare un passo indietro. Per stare bene. Per stare meglio.


 

“Se vuoi davvero qualcosa, tieni duro”.



 

Missy Carmichael ci insegna che l’amore può, amore inteso col significato più ampio – diciamo british per stare in tema – di affetto, del bene che qualcuno vuole a qualcun altro, che sia un partner, un nipote acquisito, un cane adottato controvoglia, un famigliare, un amico che ti sostiene o una madre single.

L’amore condiziona, guarisce, trasforma, aiuta.


 

“L’amore genera amore e io ne avevo tanto da poterlo restituire di riflesso”




E' stato in qualche modo paragonato ad "Eleanor Oliphant...", e in qualche modo lo ricorda,  anche se i personaggi sono diversi sotto tanti aspetti (lo abbiamo recensito qui sul blog) e se vi era piaciuto credo che vi piacerà anche Missy.


Cosa aggiungere, Colors? Ho volutamente omesso alcune informazione per evitarvi spoiler, naturalmente. 😉 ma spero di essere stata convincente!
Fatemi sapere!! 










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