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RECENSIONE: IL TOCCO DEL MALE DI MAX SEECK

 


 IL TOCCO DEL MALE


                                                                   di Max SEECK





Prezzo:
9,90   | Ebook: 4,99 € |
Pagine: 336 | Genere: Thriller  |
Editore:  Newton Compton 
Data di pubblicazione: 10 settembre 2020


Trama

Annika Lehto, profiler Interpol in congedo forzato dopo un’esperienza che l’ha profondamente segnata, chiede di rientrare in servizio per riprendere la caccia del criminale internazionale Jare Westerlund, alias Carl-Erik Sundman, creduto morto fino a nuovi recenti sviluppi delle indagini. Annika pretende però di lavorare con Daniel Kuisma, al momento in detenzione preventiva in attesa di processo per crimini e crudeltà di guerra. Insieme iniziano una sfiancante caccia all’uomo, che spazierà tra Croazia, Francia, Finlandia, Svezia e Norvegia, dietro a indizi e tracce raccolti in sinergia tra varie forze di polizia europee e FBI: ma ogni volta che sembra manchi poco a catturarlo, un tassello si aggiunge alle informazioni in loro possesso e si delinea così sempre più nitidamente la natura manipolatrice e malvagia dello psicopatico più ricercato d’Europa. 

    

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Max Seeck, autore finlandese ha all’attivo altri tre romanzi, ma “Il tocco del male” è il primo tradotto in italiano. Un’altra voce del thriller scandinavo va a ingrossare le fila del già nutrito gruppo di scrittori nordici che negli ultimi anni hanno iniziato a far sentire la loro voce e dato vita a personaggi letterari interessanti e carismatici.

A mio parere nulla di nuovo, comunque: ben scritto, interessante, ma piuttosto simile a molti altri già letti. I paesaggi nordici, la neve e il freddo, i personaggi già visti: in particolare, Annika Lehto, agente Interpol in forze a Lione, alle dipendenze di Stephen Parker, un po’ troppo malleabile e cedevole nei confronti del fascino della sua agente. Annika è la classica agente in gamba, con un evento traumatico nel suo passato recente che la costringe a sedute di psicoterapia e autoisolamento. Single, con una madre che vede pochissimo e che è in pena per lei, vive una nuova avventura con un partner maschile: tra i due c’è sicuramente un qualche cosa di irrisolto che rimane in sospeso.

Daniel Kuisma, carcerato che si professa innocente ma incastrato dai potenti che vogliono mettere a tacere informazioni scomode. Fumatore incallito di sigarette che consuma soltanto lui, chiuso nella cella d’isolamento riceve visite sgradite con la complicità dei secondini e fa sogni chimici molto vividi che lo lasciano tremante e madido di sudore.

William Robertson, giornalista americano multimilionario senza scrupoli che parte da umili origini e si innamora della bella finlandese, salvo poi dimenticarla in un angolo della sua vita in favore di soldi, glamour, donne, coca e alcool, per poi essere abbandonato e piangere la lontananza del figlioletto.

Il commissario di Zagabria Josip Buvina, due metri di pacatezza e bei modi.

Insomma, non è sicuramente un romanzo innovativo. Ma questo non significa che non sia interessante.

L’inizio è un po’ confusionario, spiazza il lettore che fatica a districarsi nel marasma di personaggi tutti diversi, ognuno con la propria storia slegata dal resto e la propria collocazione geografica: inizialmente sembrano tanti piccoli racconti poco comprensibili, soltanto macinando diverse pagine le storie si intrecciano tra loro e diventano una trama unica. Bisogna comunque superare i due terzi del libro prima che questo prenda ritmo, perché le prime duecento pagine scorrono lentamente e senza grossi scossoni narrativi: superata questa soglia la trama scende in picchiata e i colpi di scena si susseguono senza sosta, lasciando il lettore in costante tensione fino alla fine, anche se viene lasciato poco spazio ai dettagli e al percorso investigativo; è carente di lunghi interrogatori e ricostruzioni cui siamo invece abituati da scrittori e serie americani. Però le ultime 100 pagine scorrono via in un attimo, tenendo il lettore incollato e smanioso.

Il finale è aperto, quasi sospeso, a lasciare la possibilità di un nuovo capitolo.

Non voglio stroncare del tutto il romanzo di Max Seeck, perché nonostante l’inizio lento e un po’ contorto, poi diventa intrigante e mozzafiato, permettendogli un salvataggio in corner.

Cari lettori, se siete amanti del thriller nordico con note di spionaggio internazionale, dei paesaggi con distese di neve e ghiaccio a perdita d’occhio, avventuratevi in questo romanzo, consapevoli però che non si tratta di una lettura da spiaggia, ma necessita di concentrazione e attenzione.






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