LE NOSTRE RECENSIONI


[Blog Tour] Giallo 238 di Paola Montorfano: Intervista all'autrice

 

Buongiorno Lettori e ben trovati!

Il caldo ormai ha invaso l'Italia intera e con esso imperversa la voglia di prendersi una pausa dalla frenetica vita di tutti i giorni, magari proprio in compagnia di un buon libro e quest'oggi voglio darvi un raro consiglio. 

In occasione del Blog Tour che lo vede protagonista, Giallo 238 è stato presentato lunedì da Le letture di Adso, a cui Paper Purrr ha fatto seguito con un interessante articolo circa il tema principale affrontato dal romanzo, ossia quello ambientale. Questa mattina io cercherò, invece, di concentrarmi sulla sua autrice, Paola Montorfano, dedicandole interamente questo terzo appuntamento con un'intervista che spero possa aiutarvi a conoscerla meglio.

GIALLO 238.


GIALLO 238
di Paola Montorfano

Prezzo: € 6,99 | Ebook: € 0,00 
Pagine: 124 | Genere: Giallo
Editore: Mille battute edizioni| Data di pubblicazione: 24 Aprile 2021 

TRAMA
La formula a cui lavorano Charlotte e il suo assistente in una miniera abbandonata potrebbe garantire all’umanità un futuro energetico green, purché essa non cada nelle mani sbagliate prima di essere completata. Il passato della ricercatrice, collegato ai movimenti sovversivi parigini e alle miniere di uranio del Congo, è oscuro quanto gli uomini di cui si circonda, primo tra tutti il suo ambiguo e perverso amante, agente dei servizi segreti o commerciante libanese di diamanti. I personaggi di Giallo 238 svelano senza pudore le crudeli regole su cui si fonda il mercato più sanguinario del mondo: quello dell’energia.
 
Intervista all'autrice

- Ciao Paola e benvenuta sul blog! È un piacere ospitarti, quindi grazie per questa piccola intervista. Direi di cominciare facendoti conoscere ai nostri lettori: chi è Paola Montorfano?

Grazie per essere ospite del tuo blog! Sono nata a Milano durante gli anni del boom economico in una famiglia sempre in viaggio, un privilegio e una passione che non ha mai smesso di bruciare dentro di me. Sono passata attraverso gli anni settanta col desiderio di fare la trapezista e girare il mondo con un circo, per essere libera. Gli anni ottanta mi hanno vista in città, in piena adolescenza a studiare prima lingue al liceo e poi Moda allo IED. Non sono diventata una trapezista, ma viaggiare per il mondo, mi ha regalato la libertà e la fantasia necessaria per realizzare i libri. Amo l'arte, il teatro, gli animali e ho un figlio che è la parte migliore di me. Scrivere per me, è il modo migliore per raccontarsi e di realizzare i propri sogni.  

- Com'è nata la passione per la scrittura? C'è qualche autore/autrice in particolare che ti ha influenzata e formata in questo tuo percorso?

Per me scrivere è un bisogno quotidiano, anche solo dieci minuti per far fluire le mie emozioni. Il modo migliore per placare le mie ansie. Quando scrivo mi batte il cuore, la stessa sensazione che si prova quando si è innamorati. Io leggo di tutto, dai libri, ai giornali, alle riviste di moda, agli articoli tecnici e scientifici. In qualunque riga potrei trovare lo spunto per un mio prossimo libro. Alcuni autori hanno segnato particolarmente il mio percorso di scrittrice: Patricia Cornwell e la sua Kay Scarpetta, anatomopatologa legale e detective che risolve casi di omicidio. Per me la più brava scrittrice di thriller a livello mondiale. Guillaume Musso, romanziere francese da milioni di copie vendute, che è in grado di mescolare ritmo, suspense, emozioni, storie d’amore e eventi sovrannaturali con una maestria da cui cerco di imparare.Gianrico Carofiglio, ex magistrato, scrittore poliedrico e affascinante, ogni volta che finisco un suo libro, vorrei leggerne subito un altro. Dante e il suo Inferno, dove vado a pescare i personaggi torbidi e le pene inflitte come contrappasso. La dualità, commetti un errore – paghi il conto è un tema sempre presente nei miei libri. 

- E quanto degli aspetti personali della tua vita e in generale del mondo che ci circonda influiscono e condizionano il tuo essere una scrittrice?

Scrivo di quello che ho vissuto, quindi i luoghi, i personaggi e le loro personalità sono l’insieme della mia vita. Come dicevo, ho avuto il privilegio di viaggiare fin da bambina negli anni ’70, quando girare il mondo era veramente avventuroso, grazie ai miei genitori che mi hanno portato sempre con loro. Sono cresciuta osservando i luoghi e chi li popola, con gli occhi di chi non giudica e non si ritiene meglio di altri. Ho vissuto la mia vita intensamente, ho solo ricordi e nessun rimpianto. Quindi se mi metto davanti al foglio bianco, bianco ci resta per poco, scrivere è terapeutico per me, infatti scrivo solo in prima persona per immedesimarmi nella protagonista. Il lato negativo è che, nella mia vita ho scelto solo strade tortuose, e ne pago il conto.

- In "Giallo 238" la tematica principale, quella che fa da perno a tutta la vicenda è, infatti, incredibilmente attuale. L'idea di un tipo di energia green e di un futuro energetico che possa favorire il benessere del pianeta, e nostro per diretta conseguenza, sono divenuti nel corso del tempo protagonisti di numerosi dibattiti sociali e politici che hanno visto anche scontrarsi le più grandi potenze mondiali. Cosa ti ha spinto ad abbracciare questo argomento? Hai voluto dare voce ad una necessità particolare?

Stiamo distruggendo il pianeta, inutile far finta di non saperlo. Da madre, vorrei che mio figlio e le generazioni future, potessero goderne per tanto tempo e in maniera più green. Molte aziende si stanno riconvertendo a politiche ecologicamente corrette e così dovremmo fare anche di noi, altrimenti la terra imploderà. Il mio è un grido di aiuto in un oceano di richieste. Se il libro riuscisse a raggiungere il maggior numero di lettori e a diventare importante, ne sarei fiera, per aver instillato dentro ad ogni lettore una piccola particella ecologica. 

- La questione ambientale non è, però, seconda ad un'altra importante disamina che affronti nel romanzo, quella dello sfruttamento del lavoro, soprattutto nei paesi poveri, e del mercato sanguinario che gli ruota attorno. È stato difficile coniugare le due cose oppure la loro correlazione è così forte da non poter parlare dell'una in assenza dell'altra?

Il mercato delle estrazioni minerarie è il più sanguinario del mondo e le materie prime sono nei paesi più poveri del pianeta, governati da uomini corrotti dalle più potenti aziende. Non in maniera esplicita ma implicita. A nessuno importa di chi lavora nelle miniere, di quanti anni abbiano e se sono protetti dalle esposizioni cancerogene. A loro importa il guadagno. Il resto passa in secondo piano. Vite a perdere. 

- Soprattutto nella parte iniziale del libro fornisci al lettore nozioni scientifiche precise, attraverso il personaggio di Charlotte, circa l'uranio e i suoi procedimenti estrattivi insieme ad alcuni dati storici: che tipo di ricerche ci sono alla base di "Giallo 238"?

Le nozioni scientifiche sono state la parte più difficile da scrivere. Ore e ore di lettura di testi specifici per inventare una formula verosimile e credibile. Certo un chimico storcerebbe il naso, ma questo è un libro, non la realtà. Un’altra grossa difficoltà è stata rendere facilmente comprensibile la fissione dell’uranio e di che materiale stessi parlando. Doveva essere fruibile a qualunque lettore, non solo a chi se ne intende. La ricerca sulla parte storica, legata alla miniera di Novazza, è stata molto interessante. Descrivo fatti realmente accaduti, nulla di inventato. Spesso la realtà supera la fantasia. 

- Hai scelto un genere ben preciso per portare a galla la crudeltà che si cela dietro il mercato dell'energia: perché proprio il giallo? In che modo l'hai ritenuto più adatto allo scopo finale del romanzo?

Il mercato dell’energia è un mercato spietato. Non ho dovuto romanzare molto la realtà. Ho scelto il giallo al posto del romanzo perché sono convinta che il lettore venendo coinvolto in maniera più pressante, avrebbe ben ricordato il tema principale del libro. 

- Oscurità e mistero avvolgono anche i due protagonisti: il ruolo di colui che conosciamo come Massimo e il passato di Charlotte contribuiscono a donare tensione al romanzo. Come nascono i due personaggi?

Charlotte è una parte di me, portata all’ennesima potenza. Lei rappresenta un condensato di emozioni e atteggiamenti di come ero io da giovane, ovviamente romanzata. Massimo è il prototipo di uomo che ogni donna può avere incontrato nel corso della sua vita, tanto bugiardo quanto carismatico da farti innamorare e soffrire. Uno da cui si dovrebbe stare alla larga.

- Uno degli aspetti che più ho apprezzato in "Giallo 238" è quella tensione sempre presente, dapprima solo velata e poi sempre più imponente. Qual è, invece, la parte di romanzo che hai preferito scrivere?

La tensione tiene i lettori incollati alle pagine e questo era lo scopo del mio libro adrenalinico. La parte che ho preferito scrivere è stata quella dove Charlotte scopre chi è realmente Massimo. Non posso aggiungere altro, per evitare di levare la suspense al lettore. 

- Un'ultima domanda e poi ti lascio libera! Quando potremo ritrovare Paola Montorfano in libreria?

Mi auguro l’anno prossimo, ho già pronto nella testa il nuovo libro, ma al momento ci sono altri progetti interessanti legati a Giallo 238 che vanno portati avanti per dargli la visibilità che vorrei.

- Spero di non essere stata troppo invadente! Grazie ancora per il tuo tempo!

Grazie a te per le interessanti domande, che permettono ai tuoi innumerevoli lettori, di scoprirmi!

Del libro parleremo il mese prossimo, in una giornata del tutto dedicata alle nostre recensioni al riguardo. Intanto, vi ricordo di non perdervi l'appuntamento di domani, in cui Chicchi di pensieri presenterà i personaggi di Giallo 238!



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