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Recensione: Il gioco degli Specchi di Morena Fellegara.


IL GIOCO DEGLI SPECCHI




                                                                   di Morena Fellegara




Prezzo:
 € 12,90  | Ebook: € 5,99 |
Pagine: 152 | Genere: Giallo|
Editore: Fratelli Frilli |  
Data di pubblicazione: 24 Maggio 2021

Trama

Un omicidio che solleva un dedalo di supposizioni, un labirinto investigativo fra prospettive illusorie, ipotesi ingannevoli, sentieri monchi. Un intreccio contorto, la cui complessità travalica le esigue capacità investigative di Farfuglia e i ristretti circuiti neuronali del giornalista Parente. Elementi pulviscolari in una nebulosa di umanità contraddittoria orbitano intorno al Bar Marco. Lo sfondo però è magico, i Mondiali '82, la grandiosa vittoria di un'Italia che rinasce tra le partite di calcio, i goal di Paolo Rossi e il Presidente Pertini che accompagna il suo popolo. Mario il barista, al centro di una galassia di vite oblique, distilla nei suoi ragionamenti una tenace curiositas mai disgiunta da una pietas sincera, ben sapendo che la soluzione non appartiene all'inaccessibile sfera del mistero ma ai meandri dell'enigma, che celano sempre una spiegazione razionale. E il labirinto si trasforma in un gioco di specchi. L'identità di due disegni genetici gemelli, di due vite biologiche sovrapponibili, trasfigura in due esistenze anagrafiche speculari dove ciò che è destro, sinonimo di diritto, retto, diventa – nell' immagine riflessa – sinistro, inquietante, minaccioso. Come nella simmetria degli specchi e il loro capovolgimento, le polarità del positivo e del negativo si invertono e ribaltano la direzione di due destini: l'agiato perbenismo di provincia si dissolve in abissi inconfessabili. Mario cerca il colpevole e vuole ostinatamente credere nella verità, cerca in quei frammenti trattenuti nello specchio che riflette finché trova il dettaglio, la nota dissonante, il particolare insignificante che svela l'elemento significante. Dopo il grido di vittoria degli Azzurri le indagini saranno ancora più sorprendenti, spinte anche un po' dall'urlo di Tardelli e la sorpresa di Pablito.


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Una nuova avventura si svolge intorno al Bar Marco, sede operativa di Mario il barista che oltre a fare dei caffè buonissimi ha anche la dote di saper indagare come un vero agente investigativo; e dopo aver apprezzato il suo primo libro “Un Pastis al bar Marco” non potevo fare  a meno di leggere questo nuovo romanzo di Morena Fellegara, ambientato negli anni ‘80 proprio durante i famosi Mondiali di calcio.

Una notte viene trovata morta ammazzata l’ex moglie di Zumbo, Ombretta Canepa, tra lo sconforto dell’ex marito e i giusti dubbi del maresciallo Farfuglia partono le indagini che però sembrano non portate a nulla.

Zumbo viene interrogato ma è evidente che non può essere  lui l’assassino, quindi viene subito rilasciato e per giorni  si tormenta su chi possa aver commesso quell’omicidio.

Mario si intenerisce a vederlo così depresso e decide di aiutarlo, dirigendo le “indagini” dal suo bar.

Ma quando sembra che l’assassino si sia dileguato nel nulla, un colpo di scena fa cambiare prospettiva a tutta la vicenda.

Mario è un barista ma è anche il punto di riferimento delle persone del quartiere, un connubio strano tra psicologo, prete e investigatore.

Il suo ufficio è il bar dove, tra un caffè e l’altro, riesce a venire a conoscenza di segreti e pettegolezzi, ad elaborarli ed ad agire come se fosse il regista di un film.

E’ un personaggio che suscita simpatia e con il quale si riesce a empatizzare sin dalle prima pagine.

La lettura, come al solito, è scorrevole e godibile, lo stile chiaro, in molti punti introspettivo e sempre leggermente retrò, in linea con l’ambientazione.

Dialoghi e descrizioni si alternano in maniera perfetta, creando così un continuum narrativo che riesce a catturare l’attenzione del lettore e a trascinarlo all’interno della storia.

Uno dei  punti di forza di questo romanzo è l’essere ambientato durante il mondiale del 1982, poiché suscita ricordi indelebili ed emozionanti alle persone che hanno vissuto quel periodo.

Anche l’ambientazione quindi è ben descritta con rimandi storici a ciò che è successo in quei gloriosi giorni.

Durante la lettura mi sembrava di vedere un film e di sentire la voce del grande Nando Martellini fare la telecronaca alle partite, davvero emozionante.

Colpo di scena finale che fa saltare sulla sedia il lettore.

Un libro da leggere in autunno, sorseggiando un pastis durante una giornata grigia, vi assicuro che vi farà venire voglia di riguardarvi le vecchie partite dei mondiali e di gioire ancora una volta al grido di “Campioni del Mondo “.

Consigliato agli amanti del genere e a chi ha voglia di fare un salto nel passato.







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