Recensione: Genova Uccide di Marvin Menini
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Trama
Conoscevo questo autore attraverso un altro suo personaggio, Matteo de Foresta, ma dopo aver letto questo libro mi sono follemente innamorata di Alessandro Pinna, investigatore privato ed ex ufficiale dei Carabinieri.
Tre sono le storie che si intrecciano in periodi temporali diversi ma che in qualche modo sono importanti per spiegare particolari, pensieri, e personalità dei personaggi in gioco nella storia principale ovvero quella nell’arco temporale del presente.
Tre sono i casi da risolvere: una morte particolare di un primario di ospedale, lo sgozzamento di un ragazzino e la morte di una cinese trovata in un container.
Tre casi difficili nei quali in qualche maniera il protagonista si trova coinvolto.
Riuscirà Pinna a dipanare questa intricatissima matassa?
Alessandro Pinna è un uomo tormentato dal suo passato e soprattutto dal presente, la sua vita è difficile da quando sua figlia ha avuto un incidente grave e lui in qualche maniera se ne attribuisce la colpa.
Bello, introverso, intuitivo, impulsivo all’ennesima potenza, furbo e con una cultura fuori dal comune, Alessandro Pinna conquista con i suoi latinismi, i non detti, i silenzi, con le sue sofferenze e con la rabbia che spesso trabocca da un uomo provato dalla vita.
Un personaggio ben descritto e caratterizzato che, nonostante le sue spigolosità caratteriali, riesce a conquistare il lettore.
E’un personaggio in forte crescita che ha ancora molto da dare alla narrazione e io non vedo l’ora di poter leggere una nuova storia con lui come protagonista.
La lettura è scorrevole e godibile, lo stile chiaro, a tratti introspettivo con una leggera vena sarcastica che permea il romanzo.
I dialoghi sono il punto forte di questo libro, perché tramite essi l’autore riesce a delineare le personalità dei protagonisti rendendoli reali, verosimili e tridimensionali.
Ben descritta l’ambientazione, si riesce ad avvertire il tanfo di cucinato stantio dei ristoranti cinesi, l’odore del sangue rappreso e quello stomachevole di un cadavere in putrefazione.
Buono il finale che lascia aperta la curiosità al lettore di sapere qualcosa in più sulla vita del protagonista.
Di questo libro ho amato la trama, ma soprattutto il protagonista, la sua sofferenza è così intensa che si avverte in ogni sua azione, e per tutto il libro ho avuto la sensazione di avere un nuovo amico da comprendere e aiutare.
Da leggere in ogni momento della giornata, sorseggiando sakè e sgranocchiando nuvolette di gamberi.
Consigliatissimo agli amanti del genere “giallo investigativo” e a tutti coloro che sono alla ricerca di un personaggio vero e complicato.
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