RECENSIONE: IL FILO DELLA SPERANZA DI GUIA RISARI
di Guia RISARI
Data di pubblicazione: 16 settembre 2021
Vita è un’anziana vedova di Santa Caterina di Villarmosa, un paesino nella provincia di Catania. Costretta come tutti all’isolamento forzato che la pandemia impone, ancora più ostico e insopportabile per chi vive solo, la sua routine è spezzata soltanto dalle telefonate e dai ricordi. Ripercorre la gioventù per raccontarla alla nipote, distante per studio ma vicina col cuore: rievoca una Sicilia lontana, ma non così tanto, l’arte del ricamo e il coraggio di alzare la testa, per ribellarsi allo sfruttamento.
Raccontato in prima persona dalla protagonista, è strutturato su due piani temporali: il presente, contemporaneo, e il passato (la fine degli Anni Sessanta) quando Vita era una ragazza, novella sposa e innamorata. Anche in quest’opera lo spettro della pandemia ha lasciato il segno nella trama e getta un’ombra sui suoi personaggi che ne subiscono l’isolamento.
La vita è rallentata come se il tempo fosse
corso all’indietro, le giornate si dilatano e c’è più spazio per i pensieri. In
particolare, essere soli e fragili non è facile e pensieri grandi e pesanti, “densi
di sospiri” incombono grevi, serve qualcosa per alleggerire mente e cuore. E
cosa c’è di più terapeutico, in questi momenti, che tornare con la memoria agli
anni felici, alla gioventù? Così Vita ci regala un pezzo di storia italiana che
in pochi conoscono e che, personalmente, ignoravo: la rivolta delle ricamatrici
che, nel 1973, porta all’approvazione della Legge 877 che regolamentava il
lavoro a domicilio, e strappava questa categoria di lavoratori dalle grinfie di
intermediari sfruttatori.
Ed ecco che la privazione di libertà
acquisisce significati diversi e non ha epoca, ma è metafora di sé stessa, come
un cerchio che ritorna sui suoi passi ed è sempre in agguato: “Senza libertà,
non possiamo essere felici: siamo solo disperati”, la libertà vale sempre la
pena. Vale la lotta.
Un racconto riflessivo, sinuoso, delicato, dal sapore antico, che culla il lettore con lenta dolcezza, finché egli si abbandona tra le braccia della storia, accarezzato dal flusso di pensieri e ricordi della protagonista.
È la prima volta che leggo un romanzo di Guia
Risari per adulti, e devo ammettere che se la cava bene anche al di fuori della
narrativa per l’infanzia: sa bilanciare le parole e dosare il ritmo, toccando
anche temi delicati come le rigide tradizioni, l’obbedienza, l’inflessibile
rispetto dell’onore, il ruolo sottomesso della donna, le credenze popolari
influenzate dalla superstizione… Ma sempre storie per riflettere: in questo
caso sulla dignità del lavoro, contro le oppressioni e lo sfruttamento.
La speranza è dunque un filo, che lega le
tradizioni, la storia, il vissuto e le generazioni in un ricamo d’amore e coraggio.
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