RECENSIONE: L'INFERNO SPIEGATO MALE DI FRANCESCO MUZZOPAPPA - ill. Davide BERARDI DAW
Prezzo: 14,90 € | Ebook: 6,99 € |
Data di pubblicazione: 27 aprile 2021
Chi non conosce “La Divina Commedia” del sommo
Dante? E in particolare la Cantica più famosa, più citata, più studiata: “L’Inferno”
coi suoi gironi, Paolo e Francesca, in Cane a Tre teste, Caronte, Virgilio e la
Selva Oscura… Forse però la conosciamo col piglio serio e la deferenza che i
nostri insegnanti ci hanno trasmesso a scuola, durante interminabili lezioni e
letture e appunti e relazioni.
Muzzopappa, supportato graficamente dalla penna accattivante di Davide Berardi, in arte Daw, ci presenta l’“Inferno” come non abbiamo mai immaginato di leggerlo: un libro-game ironico e divertente, dove la storia in realtà è spiegata bene (e non male come dice il titolo) e avvicina (o RIavvicina) il pubblico di lettori di ogni età a un’opera considerata solitamente ostica per definizione.
Sono stata davvero piacevolmente colpita da
questo libro! Mi è arrivato a sorpresa dalla casa editrice, non me lo aspettavo,
perciò mi ha stupita due volte!
Devo ammettere che al liceo ero un po’ secchiona
e “La Divina Commedia” mi ha sempre affascinata, ma questa chiave di lettura
offre una visione semplice (ma non semplicistica) e credo sia in grado di avvicinare
anche gli studenti – o in generale i lettori – più “difficili” e diffidenti.
Diviso nei 34 canti originali, spiega l’opera, canto per canto, grazie alle vignette divertenti di Daw, ai fumetti umoristici e agli “specchietti”, che qui e là forniscono spiegazioni e dettagli, e sebbene un po’ permalosetti, ci danno qualche approfondimento, per una migliore comprensione dei fatti.
E poi ci sono i giochi enigmistici, gli enigmi
da risolvere (ma ci sono sempre le soluzioni, eh!) e i rimandi ad altre pagine,
i percorsi alternativi, per saltare qui e là nel libro in base alle necessità e
allo stato d’animo del momento: mi sembra di leggere una delle “storie a bivi”
del TOPOLINO!
Ironico, divertente, senza essere offensivo, ci
racconta il Sommo viaggio senza risparmiare i particolari anche macabri, che
non sarebbe giusto accantonare: sono d’accordo con questa scelta, per rispetto
e per maggiori aderenza, accuratezza e comprensione del testo originale.
L’ironia è anche nella citazione di elementi
anacronistici per l’epoca, ma che sono diventati parte integrante e
irrinunciabile del NOSTRO quotidiano: i social, la tv, i personaggi dei cartoni
animati giapponesi, la ricetta della carbonara… Ma anche cantanti e personaggi
famosi. Sentirli citare da Dante e Virgilio non può che strappare un sorriso.
Una menzione meritano anche le illustrazioni, semplici e pulite, ma efficaci, divertenti e perfettamente in linea con i testi! E poi sono totalmente in bianco e nero… E se uno volesse colorarle come metodo di rilassamento?! Beh, perché no?!
Regalatevi un paio d’ore di cultura leggera, oppure
regalatela a qualcuno che deve studiare la Cantica ma arranca dietro a
insegnanti e antologie: troverà un po’ più facile destreggiarsi tra quegli
incomprensibili endecasillabi.
E nel frattempo… Beh, attendiamo il seguito!!
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