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Recensione: L’abbraccio di Ernesto Masina

 


L’ ABBRACCIO



                                                                   di Ernesto Masina




Prezzo:
 € 10,00 | Ebook: € -, |
Pagine: 120| Genere: Narrativa Contemporanea|
Editore: Robin |  Data di pubblicazione: 29 Marzo 2022 

Trama

L’abbraccio prolunga e sostanzia l’epilogo di una storia d’amore, attraverso un racconto a due voci in cui i protagonisti – in maniera parallela e quasi speculare – aprono diverse finestre sulla propria intimità, assecondando le direzioni di pensieri, ricordi e suggestioni. È così che la trama, nel succedersi degli eventi, getta luce su dinamiche di coppia – e ancor prima familiari e socio-culturali – improntate su un maschilismo anacronistico che rivela, pagina dopo pagina, tutta la propria inadeguatezza. In tale contesto, Masina riesce a dar voce alle istanze del personaggio femminile in maniera non solo realistica, ma anche profondamente empatica. Il risultato è un quadro di vita che racchiude molteplici sfumature, in cui Lui e Lei – le voci narranti senza volto e nome – diventano progressivamente parte del sentire autentico di ciascun lettore.


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Ho scelto di leggere questo libro perché l’autore ha ottantasette anni, e mi incuriosiva conoscere la scrittura di un uomo con così tanta esperienza alle spalle.
Appena ho iniziato a leggere mi sono resa conto che la trama si svolge con due punti di vista: quello maschile e quello femminile.
I due protagonisti si sono lasciati male: secondo l’ottica maschile la donna ha fatto uno “sgarro imperdonabile” e quindi non merita di essere ascoltata.
L’uomo si macera nei propri pensieri, così come la donna, ognuno chiuso nel proprio mondo, ognuno con le proprie sicurezze.
Eppure, via via che si va avanti con la lettura, si intuisce come i pensieri maschili siano limitanti, dettati da un maschilismo sociale e culturale che non da scampo al protagonista.
Il finale sancisce che l’ascolto dell’altro, la fiducia e il dialogo sono importanti in una relazione stabile ed equilibrata, e lascia il lettore con una doppia emozione: sollievo e rimorso.
I protagonisti sono ben delineati, sia caratterialmente che psicologicamente. 
La parte psicologica è quella predominante, dove vengono alla luce i limiti, le paure e i desideri dei protagonisti.
Toccante e significativa è la parte dove ambedue ricordano la loro prima volta in cui hanno fatto l’amore, ho provato pena per la donna e profonda rabbia per il protagonista maschile.
La lettura è scorrevole, fluida, adeguata alla trama che in un certo senso si svolge come un flusso di pensieri e ricordi di ambedue i protagonisti.
Il ritmo di lettura è variabile, alcune volte lento altre volte veloce, come giustamente lo sono i pensieri.
Lo show don’t tell non è equilibratissimo, poiché essendo un flusso di ricordi e pensieri non credo sia stato facile equilibrare l’azione al racconto, comunque il tutto risulta piacevole e non noioso.
L’ambientazione non è importante in questo romanzo, fa semplicemente da cornice al racconto che si potrebbe svolgere ovunque.
Alla fine della lettura mi sono chiesta quale fosse il messaggio che l’autore volesse divulgare con questo romanzo, poiché non riuscivo a capire bene se fosse una sua esperienza o una voglia di gridare alle coppie di parlare di più, di avere fiducia l’uno con l’altro, di mettersi sempre nell’ascolto.
Una trama verosimile, che mi ha lasciato triste e sollevata nello stesso momento, in quanto l’autore ha chiuso con un messaggio di speranza per le donne.
Un libro dolce e amaro nello stesso tempo, che consiglio di leggere sorseggiando un bicchiere di genziana e assaporando un dolcetto al miele.
Consigliato a coloro che desiderano una storia profonda con punti di vista differenti.













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