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[BLOG TOUR]: VOLEVAMO PRENDERE IL CIELO DI FEDERICA BOSCO





 VOLEVAMO PRENDERE IL CIELO



                                                                   di Federica BOSCO


Prezzo: 17,90 €  | Ebook: 9,99€ |
Pagine: 272 | Genere:  Romanzo |
Editore: Garzanti  
Data di pubblicazione: 19 settembre 2023


Trama

È il 1995 quando Linda conosce Corinna, che arriva in classe nel fatidico anno della maturità, pieno di sogni e aspettative. Ma mentre Linda è una ragazza come tante, con una famiglia di modeste possibilità, Corinna è ricca da far paura, di quelle ricchezze spropositate, imbarazzanti, difficili da immaginare, dove il lusso e l'eccesso sono la normalità. Se Linda può permettersi due paia di scarpe l'anno e si sposta in autobus, Corinna possiede una cabina armadio stracolma di abiti di stilisti di grido e va a scuola con l'autista. Ma, nonostante la differenza di ceto sociale, Corinna è una ragazza semplice e generosa, e le due diventano grandi amiche. C'è qualcuno, però, che presto diviene protagonista indiscusso del cuore di Linda: Leonardo, il fratello maggiore di Corinna. La ragazza se ne innamora perdutamente, anche se lui è proiettato in un futuro di affari internazionali cucitogli addosso dalla famiglia. Linda si sente Cenerentola al castello del principe, nella sua ingenuità di adolescente che disegna cuori sulla Smemoranda, ancora così lontana dalle ipocrisie e dai giochi di potere. E quando la loro storia sta per trasformarsi in qualcosa di importante, la vita si mette in mezzo e crea una serie di ostacoli insormontabili da cui scaturiranno scelte definitive e dolorose. Il tempo passa, gli anni passano, le loro vite si separano, ma un filo li tiene legati loro malgrado. Quel filo che diventerà la fune del salvagente a cui aggrapparsi quando la nave affonda. Sullo sfondo di una Verona malinconica e severa, e di una Parigi inaspettata e ricca di possibilità, si snoda una storia dal sapore nostalgico e intenso. Una storia ricca di amore, amicizia, scelte, gioia, dolore e colpi di scena. Un caleidoscopio di emozioni che si fondono e si incontrano in questo nuovo romanzo di Federica Bosco, una delle poche autrici italiane che riesce a scandagliare a fondo l'animo umano. Un inno all'amore vero, puro, che fa bene al cuore.
   

IL MIO PENSIERO SUL LIBRO


Cari Lettori,

è giunto il mio turno di parlarvi del romanzo, per l’ultima tappa di questo Blog Tour davvero emozionante.

Quando ho visto la mole del libro ho avuto un attimo di preoccupazione, temevo di non riuscire a finirlo in tempo, invece l’ho letto in quattro giorni. Non riuscivo a staccarmene!

Ma andiamo con ordine.

 

Chi conosce già l’autrice, riconoscerà la sua ironia e il suo stile divertente e spassoso: ma c’è ben altro, in queste pagine. Ci sono temi profondi trattati con garbo e delicatezza: dolore, rimpianti, scelte, sofferenza e libertà. Ma anche umiliazione, molestie e abusi, giudizio e pregiudizio di una mentalità chiusa, ristretta, retrograda e il potere di denaro e ricchezza. Tratta l’adolescenza e la sua fatica di crescere, col delicato passaggio dall’infanzia all’età adulta. L’amicizia e quell’amore totalizzante e sopra ogni cosa, che dura, nonostante gli ostacoli e il tempo. Ma non solo: l’amore declinato in diverse forme, tutte bellissime e pure, genitoriale, figliale, coniugale, di amici…

E se è vero che il primo amore non si scorda mai, beh, qui ne abbiamo un bell’esempio.

 

Il romanzo racconta anche il peso dei sensi di colpa, o il coraggio di rialzarsi per affrontare problemi e avversità a testa alta e affrancarsi combattendo per ciò in cui si crede. La Bosco rimarca la differenza di classe, la differenza inevitabile ed evidente tra ricchi e poveri, la diversità sociale che per tanti versi è ancora difficile da colmare.


 

“L’aura di rispetto emanata da un ricco è un qualcosa di inspiegabile, che viene percepita a livello istintivo”.

 


Nonostante i temi si presterebbero, non ci sono banalità o cliché e, anzi, è verosimile talmente è particolareggiato nelle emozioni, con sentimenti autentici, e non è la classica “favola rosa”: i protagonisti lottano, sgomitano, faticano. Federica Bosco è molto abile nel raccontare sentimenti ed emozioni e sa renderli reali, autentici, veri, tanto da farlo sembrare autobiografico, pur non essendolo (anche se sicuramente c’è molto di lei, della sua adolescenza e dei ruggenti Anni Novanta in cui è molto facile ritrovare i nostri ricordi e le esperienze vissute).

Non è solo il contesto a essere realistico, lo sono anche i dialoghi, ben costruiti, probabili, realistici.

I personaggi si fanno amare, sono ben delineati, ben costruiti, dalla personalità profonda e articolata. Zia Sofia, poi, diventa sinonimo di libertà, emancipazione, idee nuove, rappresenta il cambiamento contro la repressione o il vecchiume di idee e pensieri stantii.


 

“Un figlio non delude perché ha fatto la sua scelta. Che li fanno a fare i figli se devono diventare come loro? Non ci sarebbe stata l’evoluzione!”.


 

Una storia lunga trent’anni, raccontata da Linda in prima persona in modo più o meno dettagliato, che cambia velocità in base al momento e alla sua importanza.

Ancora una volta la Bosco pone l’accento sull’importanza di chiudere col passato rimediando agli errori, o per lo meno tentando: le scelte si ripercuotono sul futuro, bisogna accettarne le conseguenze ed essere pronti ad affrontarle. Inoltre, il male e il bene fatti tornano sempre indietro.

Un riferimento al COVID appena accennato (inevitabile nel raccontare il periodo contemporaneo) un po’ superficialmente forse, magari sminuito rispetto alla portata della pandemia, non che avessimo bisogno di un altro romanzo sull’argomento, in effetti.

Romanzo circolare che alla conclusione lascia senso di pace, di compiuto ed è rilassante, tranquillizzante. Dopo tutte le avversità che succedono, permette di riposare e trasmette quiete e serenità.

La vita del resto è anche questo, non è sempre rose e fiori, le cose brutte accadono, e il lettore ne è consapevole, ma la sua circolarità lo rende rassicurante. Il destino non è sempre benevolo e gli imprevisti possono cambiare la nostra traiettoria, l’importante è non farsi cogliere impreparati ma saper sempre tenere la strada.


 

“Il dolore cambia le persone. Le spezza, le deforma, le altera definitivamente”.


 

È commovente, ho pianto davvero tanto. Linda racconta ricordi e aneddoti del passato come se fosse reale, una persona in carne ed ossa che vorrei stringere tra le braccia come una vecchia amica da cui avrei molto da imparare. E che so già mi mancherà. Molto.

Era tanto tempo che non piangevo così (leggi: singhiozzavo!) tanto per un romanzo. Riesce però a essere anche divertente: un bel mix, tipico della Bosco che sa dosare bene sentimenti ed emozioni nelle sue storie.

 

Credo proprio che Federica Bosco abbia messo a segno un altro centro.

Leggere per credere!!

 

 

“Com’erano fragili i cuori. E brutali le parole”.





                        



Ringrazio la CE per la copia del romanzo.



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