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Recensione: Seven days (Vol 1-2) di Venio Tachibana - Rihito Takarai

 


SEVEN DAYS



                                                                   di Venio Tachibana - Rihito Takarai



Prezzo: € 6,90 | Ebook: €  --- |
Pagine: --- | Genere: Shonen Ai - BoysLove|
Editore: Flashbook |  Data di pubblicazione: 16 settembre 2016

Trama

Toji Seryo è un ragazzo molto carino ma incostante. Membro del club di tiro con l'arco, ha avuto un sacco di ragazze, ma non riesce mai a costruire una relazione stabile.
Si mormora, infatti, che abbia l'abitudine di mettersi insieme a chiunque glielo chieda per primo al lunedì mattina, ma che ogni sua relazione sia destinata a rompersi nel weekend. Come mai? Spettera al compagno di scuola Yuzuru Shino fare chiarezza sull'animo e sui sentimenti di Toji.


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO


Seven Days è uno di quei manga che, pur nella semplicità della trama e nella brevità dell’opera (solo due volumi), riesce a lasciare un segno profondo. Un piccolo gioiello del genere Boy’s Love, capace di distinguersi per la delicatezza dei sentimenti narrati e per il ritmo sospeso, fatto di esitazioni, desideri trattenuti e silenzi eloquenti. Non è solo una storia d’amore, ma un’opera che riesce a creare un’atmosfera rarefatta e intensa, difficile da dimenticare.

Il racconto si apre con Yuzuru Shino, studente affascinante e un po’ cinico, che quasi per gioco chiede a Toji Seryo di uscire con lui. Seryo ha una fama particolare: accetta di frequentare chiunque glielo chieda, ma solo per una settimana, dal lunedì alla domenica. Ciò che inizia come una sfida leggera si trasforma presto in qualcosa di molto più profondo e complicato.

Il contrasto tra i due protagonisti è uno dei punti di forza dell’opera: Shino maschera le proprie insicurezze dietro ironia e leggerezza, mentre Seryo, apparentemente serio e imperturbabile, si rivela fragile e vulnerabile. Due modi opposti di vivere la relazione, che finiscono per intrecciarsi in un malinteso silenzioso, dove si nasconde la vera bellezza di Seven Days.

Tra gli allenamenti di kyudo (il tiro con l’arco giapponese, qui usato come simbolo poetico), i momenti rubati tra una lezione e l’altra e gli appuntamenti tanto quotidiani quanto carichi di tensione emotiva, Shino e Seryo si avvicinano lentamente. Le emozioni emergono in punta di piedi, senza clamore, ma con una forza crescente che diventa impossibile ignorare.

Il manga – e il suo adattamento televisivo in due parti (Monday-Thursday e Friday-Sunday) – costruisce un crescendo emotivo che culmina proprio nel weekend. Quello che sembrava un semplice limite temporale si trasforma in un confine carico di significato, fino a diventare il punto di svolta della vicenda. Il lettore finisce per desiderare che la settimana non finisca mai, che il gioco si trasformi in verità, che l’amore riesca a superare la scadenza prestabilita.

I disegni sono puliti, essenziali ed eleganti: bastano uno sguardo, una pausa o un silenzio per trasmettere emozioni intense. Non servono gesti eclatanti per raccontare una grande storia, e Seven Days ce lo ricorda con grazia, pagina dopo pagina.

È una storia di prime volte, di insicurezze, di sentimenti che nascono quando meno te lo aspetti. Ma soprattutto, è una storia che insegna come anche in sette giorni si possa vivere qualcosa di autentico. E che, a volte, proprio quando sembra tutto destinato a finire, è lì che in realtà comincia davvero.

Un’opera breve ma indimenticabile, delicata e intensa, consigliata non solo agli amanti del Boy’s Love, ma a chiunque voglia leggere una storia capace di toccare corde universali.


Barbara




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