Recensione: Darling, give me a break! di Minta Suzumaru
Trama
A marzo Star Comics ha pubblicato Darling, Give Me a Break!, uno dei primi lavori di Minta Suzumaru. Si tratta di un volume unico che, pur muovendosi su binari narrativi piuttosto classici — i cliché della vita rurale contrapposta alla sensibilità del protagonista di città — riesce a mantenere un tono dolce e leggero, regalando una lettura piacevole, intrisa di romanticismo.
Lo stile grafico tradisce la freschezza di un’autrice ancora agli inizi: i disegni appaiono meno maturi rispetto alle opere successive, ma rivelano già uno stile ben riconoscibile. Gli occhi, le mani, la postura dei personaggi diventano i veri strumenti attraverso cui la Suzumaru racconta emozioni e silenzi. C’è grande attenzione al linguaggio del corpo, a quel “non detto” che arriva al lettore con più forza delle parole, e che diventerà poi uno dei punti di forza dell’autrice.
Sul piano narrativo la storia funziona, ma soffre di alcune debolezze: il ritmo è troppo rapido, certi passaggi risultano affrettati e alcune motivazioni appaiono poco convincenti. Il conflitto interiore di Haiji, diviso tra paura e desiderio, è reso in modo credibile e coinvolgente, mentre Kokoro, al contrario, resta più sfumato, quasi superficiale. La spiegazione legata alla sua scarsa padronanza della lingua giapponese, nonostante le origini materne, non regge del tutto e lascia l’impressione di un espediente poco solido.
Anche l’evoluzione del sentimento tra i due protagonisti è appena accennata: il loro innamoramento avviene in maniera troppo repentina, tanto che il lettore ha la sensazione di essersi perso un passaggio fondamentale. La dolcezza della relazione resta innegabile, ma la mancanza di gradualità riduce l’impatto emotivo della storia.
In definitiva, Darling, Give Me a Break! è un’opera che mostra chiaramente i limiti di un debutto, ma anche i germogli dello stile che renderà Minta Suzumaru un’autrice apprezzata: delicatezza nel disegno, attenzione ai dettagli corporei, capacità di comunicare emozioni sottili. Non è un manga perfetto, ma è una lettura che conquista per la sua sincerità e per l’atmosfera tenera e malinconica che lascia dietro di sé.
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