Recensione: Girl in Love di Jay Crownover - Rebecca Yarros
Trama
Conosco Jay Crownover da anni e per me i suoi libri sono sempre una garanzia. Rebecca Yarros, invece, la conoscevo solo di nome, ma dopo aver letto Girl in Love capisco bene il motivo del suo enorme successo. Le due autrici riescono a fondere le loro penne in modo sorprendentemente armonioso, creando una storia che scorre con naturalezza e conquista fin dalle prime pagine.
La storia, narrata dal punto di vista di entrambi i protagonisti, forse non brilla per originalità, ma è costruita con cura e ben sviluppata. Il ritmo è equilibrato, le dinamiche si evolvono con naturalezza e i personaggi crescono pagina dopo pagina, mantenendo sempre viva l’attenzione del lettore. Il tono oscilla piacevolmente tra ironia, romanticismo e momenti più intensi, rendendo la lettura coinvolgente e scorrevole.
Langley Vaughn ha 21 anni e la vita, in apparenza, le ha sempre sorriso: non le è mai mancato nulla e tutto ciò che desiderava era a portata di mano. Ma il suo mondo dorato fatto di abiti firmati, soldi, club esclusivi e amicizie altolocate si rivela presto una prigione dorata. Dietro quella facciata scintillante si nascondono persone meschine, egoiste, false e pronte a tradire. Dopo la morte della madre e il nuovo matrimonio del padre, Langley è diventata una sorta di Cenerentola moderna, costretta a subire le angherie della matrigna e, soprattutto, della sorellastra Camille: un personaggio scritto apposta per farsi odiare, cattiva fino al midollo, gelosa e manipolatrice.
Sotto i sorrisi impeccabili, Langley nasconde un dolore profondo, il desiderio di essere amata e la necessità di avere una famiglia che la accolga e non la respinga.
Dall’altra parte c’è Iker Alvarez, cresciuto in un quartiere difficile con il fratello e la nonna. A diciotto anni si è arruolato per garantire un futuro più stabile alla sua famiglia, ma la sua vita rimane una continua lotta per restare a galla. È un personaggio autentico, crudo, reale, che porta sulle spalle il peso delle proprie responsabilità. Con Langley, però, scopre l’amore, il bisogno di tornare da qualcuno che lo attende, una pace che ha perso da tempo ma che teme di non meritare, trattenuto dai suoi obblighi e dal lavoro. Attraverso la relazione con Langley, Iker impara a lasciarsi andare, a fidarsi e ad aprirsi al cuore, pur restando fedele a ciò che lo definisce.
Alcuni personaggi secondari risultano volutamente insopportabili: rappresentano tutto il marcio dell’alta società, convinta di poter calpestare chiunque consideri inferiore e abituata a tradire e umiliare senza conseguenze. Questo contrasto rende ancora più evidente la forza dei due protagonisti e il loro desiderio di riscattarsi.
Naturalmente, tra Langley e Iker non è tutto rose e fiori. Le loro differenze generano scontri, incomprensioni e momenti di tensione, ma proprio questo rende la loro relazione credibile e appassionante. Con Iker, Langley trova finalmente il coraggio di essere se stessa, mentre lui la incoraggia a ribellarsi, a non accettare più ingiustizie e a riprendere in mano la propria vita.
Questa collaborazione è esplosiva e mi ha lasciata con un’unica certezza: ora non mi resta che attendere con impazienza Boy in Love.









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