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Recensione: L’aiutante di Babbo Natale di Hayden Hall

 


TITOLO



                                                                   di Hayden Hall



Prezzo: € --- | Ebook: € 4,99 - KU |
Pagine: 209| Genere: Romance MM|
Editore: Quixote |  Data di pubblicazione: 14 novembre

Trama

Sono il vostro cattivo prodotto con lo stampino…
O questo è il ruolo che mi ha assegnato Christmas Falls. 

Sono qui per aiutare mio nonno a evadere l’incredibile quantità di ordini che il suo negozio di giocattoli è solito ricevere. L’azienda per cui lavoro vorrebbe strapparglielo dalle mani. E io voglio che nonno Nicholas si goda qualche anno senza dover lavorare tutto il giorno.

Quando arrivo a Christmas Falls, non solo il nonno è irremovibile nel mantenere il negozio di giocattoli, ma ha già assunto un assistente che lo asseconda e che non sopporta la mia presenza. Ezra, l’Elfo di Babbo Natale del mondo reale, un’insopportabile bolla di tradizioni natalizie, un cinnamon roll che parla e cammina, è delirante proprio come nonno Nick.

Di colpo, sono il cattivo di questa storia natalizia. Ezra contesta ogni mia saggia decisione e pensa che io sia qui per rubare il Natale ai bambini della città.


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

L’Aiutante di Babbo Natale ci trasporta a Christmas Falls, un luogo che racchiude tutta l’atmosfera avvolgente delle feste ma che, sorprendentemente, diventa teatro di uno scontro tra ambizione e autenticità.

Al centro della narrazione c’è James, un uomo interamente guidato dalla sua scalata professionale nella frenetica New York. Torna nel suo paese natale con un progetto all’apparenza innocuo: rilevare il negozio di giocattoli del nonno Nicholas. Ma dietro a quell’intento si cela un obiettivo più subdolo — usare l’attività di famiglia come trampolino per avanzare nella carriera, vendendo l’artigianalità del nonno a una grande catena commerciale.

Appena arrivato, James si scontra con Ezra, l’attuale collaboratore di Nicholas e l’anima allegra e luminosa del negozio. L’incontro tra i due è tutt’altro che idilliaco: James, con la sua facciata dura e il cinismo tipico della città, vede Ezra come un ostacolo; mentre Ezra lo percepisce come una minaccia all’equilibrio e alla serenità che ha finalmente trovato a Christmas Falls.

Ezra incarna la semplicità e la passione. Dopo essere stato cacciato dalla sua famiglia per la sua omosessualità, è stato accolto da Nicholas, trovando nel negozio e nella cittadina un rifugio sicuro e un autentico senso di appartenenza. Ama l’atmosfera familiare, e sotto la guida del nonno sta imparando l’arte dell’intaglio del legno — un sapere antico che si oppone alla standardizzazione delle grandi produzioni industriali.

James, al contrario, quell’arte l’aveva imparata da ragazzo, ma col tempo l’ha abbandonata, sacrificandola in nome dell’anonimato e della sicurezza che una metropoli come New York può offrire. Un anonimato che lo protegge, sì, ma lo priva anche della capacità di sentirsi davvero visto e accettato.

Il cuore del romanzo risiede proprio nell’evoluzione del loro rapporto. Nonostante le differenze e i presupposti ostili, la necessità di lavorare fianco a fianco li porta a una inevitabile vicinanza.
La spontaneità e la genuinità di Ezra costringono James a un’introspezione dolorosa, ma necessaria. Inizia a mettere in discussione il suo incessante rincorrere obiettivi e a chiedersi cosa significhi davvero essere felici.

I suoi due mondi – l’asettica ambizione cittadina e la calda artigianalità del negozio – sembrano lontani anni luce, ma solo dalla collisione di queste due realtà può nascere la sua rinascita.
E forse, proprio in quel piccolo angolo innevato di Christmas Falls, James scoprirà che non è mai troppo tardi per scegliere di essere se stessi.

Barbara









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