Recensione: See you, my king (Vol. 1-2) di Wen Yuan
SEE YOU, MY KING
Pagine: 204 | Genere: Historical Romance BL|
Editore: Jundo | Data di pubblicazione: 18 giugno - in corso
Trama
Zhang Li si è sempre sentito stranamente attratto dall'antico regno d'Ebe e, per realizzare il suo sogno, viaggia fin lì per partecipare a una visita alle rovine. Ma proprio durante la visita ai resti di questa mitica civiltà scomparsa misteriosamente, viene aggredito da dei saccheggiatori di tombe che stavano trafugando dei tesori dal sito archeologico. Eppure, ormai in punto di morte, Zhang Li viene salvato da una statua di pietra che aveva notato proprio all'interno del tempio. Dopo un periodo di degenza in ospedale, Zhang Li ha ricordi confusi di quanto accaduto, ma continua a sognare un uomo che somiglia molto a quella misteriosa statua che ha visto nelle rovine. Perché Zhang Li ha questa profonda connessione con la statua e l'antico regno d'Ebe? E cosa accadrà quando, tornato a casa, troverà proprio la statua di pietra ad attenderlo davanti alla sua porta?
IL MIO PENSIERO SUL LIBRO
Ho da poco scoperto un nuovo manhua edito da Jundo: See You, My King di Wen Yuan, e ne sono rimasta subito affascinata.
Una delle prime cose che catturano l’attenzione è l’ambientazione storica, ispirata all’Antico Egitto — un mondo di sabbia e sole, di divinità e misteri, dove la magia e il potere si intrecciano con sentimenti profondi e contrastanti.
See You, My King è una storia fantasy intrisa di amore e destino, un legame che sopravvive alle sabbie del deserto e allo scorrere del tempo.
La trama è intrigante, ma ciò che colpisce fin da subito sono i disegni, di una bellezza quasi ipnotica. Ogni tavola è un piccolo quadro: luminosa, curata, vibrante. I colori caldi — oro, ocra, blu notte e turchese — restituiscono la sensazione del sole che si riflette sulla pietra, del vento che solleva la sabbia, del silenzio delle notti desertiche.
Lo stile di Wen Yuan è raffinato e potente al tempo stesso: il tratto è preciso, elegante, e i personaggi sembrano scolpiti nella luce. Gli occhi, in particolare, sono magnetici e comunicativi: in uno sguardo si leggono interi stati d’animo, desideri e paure. Le vesti, i gioielli e gli elementi architettonici sono resi con una cura incredibile — i dettagli decorativi, i simboli, le geometrie egizie creano un’atmosfera immersiva e quasi tattile.
Anche la composizione delle tavole è sapiente: alterna momenti solenni e maestosi, che trasmettono il peso del potere, a scene più intime e ironiche, in cui i protagonisti mostrano la loro umanità.
Tra i personaggi spicca il faraone Mehemis, una figura carismatica e complessa. Apparentemente freddo e spietato, in realtà nasconde un’anima gentile e una forte volontà di proteggere il proprio popolo, lottando contro la corruzione che dilaga nel regno.
Al suo fianco troviamo Zhang Li, un ragazzo venuto dal futuro, catapultato in un mondo che conosce solo dai libri. È intelligente, ironico, impulsivo e, nonostante la situazione assurda, riesce ad adattarsi con sorprendente lucidità.
La sua irriverenza nei confronti del faraone crea una dinamica vivace e divertente, piena di botta e risposta, ma anche di curiosità reciproca e tensione crescente.
Il racconto alterna momenti comici e quotidiani a scene più solenni e drammatiche, ma in alcuni punti risulta un po’ lento, forse a causa dei molti personaggi secondari e delle sottotrame che rischiano di appesantire la narrazione.
Il secondo volume, tuttavia, segna una svolta: la storia acquista ritmo e profondità, il legame tra Mehemis e Zhang Li inizia a emergere con maggiore intensità, e il lettore percepisce finalmente il filo che li unisce.
È una relazione che cresce lentamente, costruita più su sguardi e gesti che su dichiarazioni esplicite — coerente con i caratteri dei protagonisti e con l’atmosfera antica e solenne della storia.
Ora che è uscito da poco il terzo volume, la curiosità è alle stelle: non vedo l’ora di scoprire come si evolveranno i sentimenti tra Mehemis e Zhang Li, e quali segreti il deserto e gli dèi celano ancora tra le loro dune dorate.
In definitiva, See You, My King è un manhua dal fascino visivo e narrativo unico — un viaggio nel tempo, nell’anima e nel potere dell’amore.
Una storia che incanta per la sua poesia visiva, la sua delicatezza emotiva e la promessa di un sentimento destinato a sfidare il tempo stesso.









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