Recensione: Niente è come la neve di Lisa Henry e J.A. Rock
Trama
Niente è come la neve è un romanzo che usa l’atmosfera ovattata dell’inverno e del Natale per raccontare qualcosa di molto più profondo: il peso dei segreti familiari, il bisogno di verità e il coraggio di scegliere chi essere davvero.
La storia si apre con un imprevisto quasi simbolico: Sterling finisce fuori strada mentre è diretto a Christmas Falls, una cittadina che sembra uscita da una cartolina natalizia. Non è lì per caso. Ha da poco ritrovato una vecchia fotografia dello zio, scattata proprio a Christmas Falls, ma con una data che non coincide con quella ufficiale della sua scomparsa. Da quel momento nasce il dubbio: la famiglia gli ha mentito? Ha nascosto la verità (cioè che lo zio non era scomparso) perché era gay, come suggerisce la foto in cui compare con un altro ragazzo?
Sterling è un protagonista affascinante nella sua rigidità. Cresciuto in una famiglia concentrata sulle attività finanziarie, ha imparato a mettere da parte emozioni e sentimenti, fino a indossare una maschera di cinismo che nemmeno lui sa più distinguere dalla propria vera natura. La sua ricerca non è solo un’indagine sul passato dello zio, ma anche un confronto diretto con ciò che potrebbe mettere in crisi l’equilibrio economico e l’immagine della sua famiglia. Dopo la morte del nonno, gli equilibri familiari stanno cambiando e il ricomparire dello zio potrebbe minarne le fondamenta economiche.
A Christmas Falls incontra Harvey, curatore del museo di Natale della cittadina. Harvey è il suo opposto: empatico, curioso, conoscitore di mille stranezze, capace di vedere il buono nelle persone anche quando loro fanno di tutto per nasconderlo. Vive con la nonna e una presenza fissa nella sua vita è la signora che lo aiuta nella gestione del museo.
Insieme, Harvey e Sterling cercano corrispondenze tra lo sfondo della fotografia e le immagini storiche del museo, dando il via a una serie di colloqui con gli abitanti del posto. Ma riconoscere un volto di trent’anni prima non è semplice, e ogni incontro apre nuove possibilità e nuove storie di vita.
Uno dei punti di forza del romanzo è proprio questo intreccio di esistenze: nella ricerca della verità sullo zio, Sterling e Harvey scoprono frammenti di vite diverse, scelte difficili, amori nascosti o difesi con ostinazione. E, passo dopo passo, si avvicinano tra loro nonostante le personalità differenti.
Il conflitto interiore di Sterling resta sempre al centro: da una parte le conseguenze finanziarie e sociali che potrebbero derivare dalla scoperta che lo zio non è scomparso, dall’altra il semplice desiderio di sapere se quell’uomo ha avuto la possibilità di vivere felice, seguendo se stesso al di fuori della loro famiglia asfissiante. Quando la “vita reale” lo richiama lontano da Christmas Falls, il suo dilemma diventa ancora più evidente.
Il messaggio finale del libro è delicato ma potente: spesso la verità che cerchiamo non è lontana, né nascosta in luoghi irraggiungibili. È molto più vicina di quanto immaginiamo, intrecciata alle nostre stesse vite e alle scelte che abbiamo paura di guardare in faccia.
Barbara








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