Recensione: The Reaper and the Waiting di January Sun
Trama
Ho letto The Reaper and the Waiting di January Sun incuriosita dalle numerose recensioni positive che circolano online. Come spesso accade, però, il gusto personale gioca un ruolo fondamentale e, pur riconoscendone alcuni meriti, non ho ritrovato in questo manhua la bellezza e l’intensità che molti lettori hanno descritto.
La storia, nel suo nucleo centrale, è fortemente romantica e affronta temi profondi come il perdono, la rinascita e un amore capace di superare la morte e il trascorrere del tempo. L’ambientazione è quella di un antico regno cinese, suggestiva e affascinante, che fa da sfondo a una narrazione dai toni malinconici e riflessivi.
Il protagonista è un giovane che, al momento della sua morte, diventa un mietitore di anime. Come da tradizione, gli viene concesso di esprimere un desiderio che verrà esaudito al termine del suo mandato, destinato a durare sessant’anni. Durante questo periodo, il mietitore incontra apparentemente per caso uno spirito errante, che si fa chiamare Aspetto. Insieme iniziano a indagare su una misteriosa entità che distrugge le anime dei defunti prima che possano essere raccolte e accompagnate nell’aldilà.
La componente investigativa è senza dubbio l’aspetto che ho apprezzato di più: ben strutturata, interessante e capace di mantenere viva la curiosità del lettore. Al contrario, la storia d’amore tra i due protagonisti mi è sembrata più superficiale e meno incisiva dal punto di vista emotivo, soprattutto se rapportata al peso che dovrebbe avere all’interno della trama.
Attraverso numerosi flashback, il lettore scopre gradualmente quale sia il legame che unisce il mietitore e Aspetto, cosa li abbia condotti alla morte e chi ne sia stato il responsabile. Un elemento narrativo interessante è il contrasto tra i due: il mietitore non conserva alcun ricordo della sua vita passata, mentre Aspetto ricorda tutto, ma è vincolato al silenzio e non può rivelare la verità, nonostante la tentazione di farlo sia costante e dolorosa.
Per quanto riguarda l’aspetto grafico, purtroppo lo stile non ha incontrato i miei gusti personali. I disegni sono caratterizzati da linee molto affilate e rigide, e i personaggi risultano spesso poco espressivi; in alcuni momenti, inoltre, le loro reazioni emotive mi sono sembrate quasi infantili, rendendo difficile un pieno coinvolgimento emotivo nella loro storia.
In conclusione, The Reaper and the Waiting è un manhua che affronta tematiche interessanti e propone una trama con spunti validi, soprattutto nella parte investigativa. Tuttavia, tra uno stile grafico che non mi ha convinta e una storia d’amore che ho percepito come poco approfondita, la lettura non è riuscita a emozionarmi quanto speravo. Resta comunque un’opera che potrebbe essere apprezzata da chi ama le storie romantiche dai toni malinconici e le ambientazioni ispirate alla tradizione orientale.
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