Recensione: Ride of Hearts di Kyara A.
Trama
Sono stata attratta dalla trama di Ride of Hearts e ho deciso di leggerlo senza sapere davvero a cosa sarei andata incontro. Ammetto che, nelle prime fasi, ho incontrato non poche difficoltà nel seguire la storia: i quattro punti di vista dei protagonisti tendono spesso a spezzare il ritmo narrativo e a far perdere il filo degli eventi, dando l’impressione di una struttura un po’ dispersiva.
A rendere l’inizio ancora più complesso è stato il personaggio di Arya, che per buona parte del libro ho trovato insopportabile: piena di sé, spocchiosa ed eccessiva, come se esistesse solo lei e solo lei fosse capace in tutto. Il suo rapporto con Nate, poi, è un continuo scontro tra cane e gatto, tanto da farmi sospettare inizialmente che fossero loro una delle coppie principali. A onor del vero, nemmeno Nate, Sam o Jas mi avevano lasciato un’impressione particolarmente positiva nelle prime pagine.
Proseguendo nella lettura, però, la percezione dei personaggi — soprattutto di Arya e Nate — cambia in modo significativo. Entrambi portano sulle spalle un passato difficile, fatto di segreti ben custoditi, ferite profonde e dolori irrisolti che li consumano come una maledizione. Fidarsi e aprirsi non è facile per nessuno dei due: entrambi indossano maschere, si nascondono dietro muri difensivi costruiti per sopravvivere. La loro relazione, seppur lenta e incompleta, diventa il primo passo verso il crollo di molte di quelle barriere, anche se la totale sincerità resta ancora fuori portata.
Diverso, invece, il coinvolgimento emotivo per la storyline di Sam e Jas, che non è riuscita a conquistarmi. Jas è un personaggio profondamente ambiguo: confuso riguardo alla propria sessualità, incapace di accettare l’attrazione verso un uomo, finisce per commettere scelte sbagliate che avranno conseguenze pesanti su chi gli sta accanto. Sam, dal canto suo, resta un vero punto interrogativo: appare come un concentrato di energia positiva, quasi un “happy virus”, ma alcuni suoi atteggiamenti risultano eccessivi o persino fastidiosi, rendendo difficile inquadrarlo e affezionarsi davvero a lui.
Nonostante i protagonisti siano quattro, quelli che emergono con maggiore forza sono senza dubbio Arya e Nate. Sono loro ad affrontare le prove più dure: Arya non ha ancora elaborato un lutto importante, convive con una madre alcolizzata e tende a lasciarsi manipolare da Mason, un personaggio secondario discutibile e disturbante, che aggiunge ulteriore tensione alla narrazione. I personaggi secondari, in generale, fungono più da contorno che da reali elementi attivi della storia. Tra tutti spicca Amalya, la migliore amica di Arya, che però non ha uno spazio narrativo sufficiente per permettere al lettore di affezionarsi davvero.
Superato lo scoglio iniziale, devo ammettere che la lettura diventa sempre più coinvolgente: una volta entrata nel cuore della storia, non sono più riuscita a staccare gli occhi dalle pagine, spinta dalla curiosità di scoprire cosa nascondessero davvero Arya e Nate. Va però sottolineato che Ride of Hearts è il primo volume di una serie e si chiude con un finale aperto, lasciando il lettore con molte domande e diversi dubbi.
Dal punto di vista stilistico, Kyara A. adotta una scrittura chiara, pulita e semplice, capace di rendere la lettura scorrevole. Tuttavia, l’autrice inserisce davvero molta “carne al fuoco”: segreti, problemi personali, traumi e conflitti si accumulano al punto da rendere difficile orientarsi e, soprattutto, da impedire in alcuni momenti una piena empatia con i personaggi.
Nel complesso, Ride of Hearts resta una lettura piacevole e relativamente originale, con una buona base emotiva e narrativa. Pur con i suoi eccessi e qualche squilibrio nella gestione dei personaggi, è una storia che incuriosisce e che riesce a far venire voglia di proseguire immediatamente con il volume successivo.
E MEZZO










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