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Recensione: Ride of Hearts di Kyara A.

 


 


RIDE OF HEARTS



                                                                   di Kyara A.



Prezzo: € 17,50| Ebook: €  2,99 - KU|
Pagine: 487 | Genere: |
Editore: Chrysalide|  Data di pubblicazione: 7 dicembre

Trama

Arya West vive nel modo spensierato che tutti si aspettano da lei e sembra che abbia tutto sotto controllo. Dietro il suo sorriso brillante, però, si nasconde un passato di crepe che ha imparato a mascherare alla perfezione. Finché la vita non decide di metterla alla prova.

L’arrivo di Nathaniel Hart, il nuovo arrogante e fastidioso coinquilino del suo migliore amico Sam, manda in frantumi il fragile equilibrio che Arya si è costruita. Nate è un pilota di MotoGP pronto a spiccare il volo, ma anche lui porta cicatrici che non è pronto a mostrare.

Tra battibecchi e segreti che premono per emergere, Arya e Nate scopriranno che anime diverse sono capaci di riconoscersi al buio.

Sam, giocatore di football orgoglioso e fiero della sua identità queer, soffre per una ferita ancora aperta. Eppure, l’attrazione esplode verso un amico di sempre e nonostante tutto non riesce a tirarsi indietro. Jas, il re delle feste, vive per far sorridere gli altri. Quando i sentimenti inattesi per Sam iniziano a fiorire, metterà in dubbio tutto quello che credeva di sapere su se stesso.

Sam e Jas si ritroveranno a inciampare, sbagliare e rialzarsi, e capiranno che a volte dall’amicizia può sbocciare l’amore.


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Sono stata attratta dalla trama di Ride of Hearts e ho deciso di leggerlo senza sapere davvero a cosa sarei andata incontro. Ammetto che, nelle prime fasi, ho incontrato non poche difficoltà nel seguire la storia: i quattro punti di vista dei protagonisti tendono spesso a spezzare il ritmo narrativo e a far perdere il filo degli eventi, dando l’impressione di una struttura un po’ dispersiva.

A rendere l’inizio ancora più complesso è stato il personaggio di Arya, che per buona parte del libro ho trovato insopportabile: piena di sé, spocchiosa ed eccessiva, come se esistesse solo lei e solo lei fosse capace in tutto. Il suo rapporto con Nate, poi, è un continuo scontro tra cane e gatto, tanto da farmi sospettare inizialmente che fossero loro una delle coppie principali. A onor del vero, nemmeno Nate, Sam o Jas mi avevano lasciato un’impressione particolarmente positiva nelle prime pagine.

Proseguendo nella lettura, però, la percezione dei personaggi — soprattutto di Arya e Nate — cambia in modo significativo. Entrambi portano sulle spalle un passato difficile, fatto di segreti ben custoditi, ferite profonde e dolori irrisolti che li consumano come una maledizione. Fidarsi e aprirsi non è facile per nessuno dei due: entrambi indossano maschere, si nascondono dietro muri difensivi costruiti per sopravvivere. La loro relazione, seppur lenta e incompleta, diventa il primo passo verso il crollo di molte di quelle barriere, anche se la totale sincerità resta ancora fuori portata.

Diverso, invece, il coinvolgimento emotivo per la storyline di Sam e Jas, che non è riuscita a conquistarmi. Jas è un personaggio profondamente ambiguo: confuso riguardo alla propria sessualità, incapace di accettare l’attrazione verso un uomo, finisce per commettere scelte sbagliate che avranno conseguenze pesanti su chi gli sta accanto. Sam, dal canto suo, resta un vero punto interrogativo: appare come un concentrato di energia positiva, quasi un “happy virus”, ma alcuni suoi atteggiamenti risultano eccessivi o persino fastidiosi, rendendo difficile inquadrarlo e affezionarsi davvero a lui.

Nonostante i protagonisti siano quattro, quelli che emergono con maggiore forza sono senza dubbio Arya e Nate. Sono loro ad affrontare le prove più dure: Arya non ha ancora elaborato un lutto importante, convive con una madre alcolizzata e tende a lasciarsi manipolare da Mason, un personaggio secondario discutibile e disturbante, che aggiunge ulteriore tensione alla narrazione. I personaggi secondari, in generale, fungono più da contorno che da reali elementi attivi della storia. Tra tutti spicca Amalya, la migliore amica di Arya, che però non ha uno spazio narrativo sufficiente per permettere al lettore di affezionarsi davvero.

Superato lo scoglio iniziale, devo ammettere che la lettura diventa sempre più coinvolgente: una volta entrata nel cuore della storia, non sono più riuscita a staccare gli occhi dalle pagine, spinta dalla curiosità di scoprire cosa nascondessero davvero Arya e Nate. Va però sottolineato che Ride of Hearts è il primo volume di una serie e si chiude con un finale aperto, lasciando il lettore con molte domande e diversi dubbi.

Dal punto di vista stilistico, Kyara A. adotta una scrittura chiara, pulita e semplice, capace di rendere la lettura scorrevole. Tuttavia, l’autrice inserisce davvero molta “carne al fuoco”: segreti, problemi personali, traumi e conflitti si accumulano al punto da rendere difficile orientarsi e, soprattutto, da impedire in alcuni momenti una piena empatia con i personaggi.

Nel complesso, Ride of Hearts resta una lettura piacevole e relativamente originale, con una buona base emotiva e narrativa. Pur con i suoi eccessi e qualche squilibrio nella gestione dei personaggi, è una storia che incuriosisce e che riesce a far venire voglia di proseguire immediatamente con il volume successivo.






E MEZZO

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